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15 October 2014


Con l'arrivo delle prime piogge, é arrivato anche il momento di accendere il forno. Finalmente! Da quando mi sono trasferita in questa casa il forno é rimasto illeso, tant'è che non sapevo neanche se funzionava, nonostante fosse nuovo di zecca. 

L'occasione mi viene data di cucinare una torta soffice e deliziosa, per provare questo preparato Bio per Muffin e Torte. Gli ingredienti sono semplici e naturali ed anche il cuoco piú inesperto riuscirebbe a sfornare qualcosa di delizioso. Basta aggiungere uova, latte e burro.

Per coloro che invece non amano ne' uova, ne' latte o burro, ci sono le dovute sostituzioni. Infatti io ho semplicemente aggiunto 3 cucchiai di semi di Chia e 3 cucchiai di acqua in sostituzione delle uova, il burro l'ho sostituito con l'olio di semi di girasole e il latte con quello di soia.

Il risultato é ottimo. La copertura, semplice anche quella, al cioccolato al profumo d'arancia.

Direi che la prova forno é riuscita e la farina ve la consiglio vivamente.


Ingredienti

Preparato Bio per Muffin e Torta Soffice Integrali (farina di frumento tipo 0, zucchero di canna, farina di frumento integrale, agenti lievitanti, sale rosa dell'Himalaya)
3 cucchiai di semi Chia
3 cucchiai di acqua
60 ml di olio di girasole
200 ml di latte di soia

In una terrina capiente, mescolate gli ingredienti secchi. Preparate il sostituto per le uova con i semi di chia mescolando 3 cucchiai di acqua e 3 cucchiai di semi. Lasciate a bagno per qualche istante in modo che si formi una specie di colla. Aggiungete poi al composto secco insieme agli altri ingredienti liquidi. Versate in uno stampo ben oleato e cuocete in forno a 180 C per circa 30/40 minuti.

Ingredienti per la copertura 

20gr di cacao in polvere
70gr di margarina di girasole
70gr di zucchero a velo
2 cucchiai di succo d'arancia
la scorza grattuggiata di 1 arancia

Usate una frusta o il mixer, mescolate la magarina e lo zucchero, poi aggiungete il cacao ed infinite il succo e la scorza d'arancia. Mettetela a riposare in frigo e quando la torta sará raffreddata, ricopritela con questo composto.

Whole Wheat Cake with Chocolate and Orange frosting



Ingredients

Organic Whole Wheat Muffins and Cake (whole wheat flour type 0, brown sugar, whole wheat flour, baking powder, Himalayan salt)
3 Tbsp Chia seed
3 Tbsp water
60 ml sunflower oil
200 ml soy milk

In a large bowl, mix the dry ingredients. Prepare the substitute for eggs with chia seeds by mixing 3 tablespoons of water and 3 tablespoons of seeds. Leave to soak for a few minutes in order to form a kind of glue. Then add to the dry mixture along with the other liquid ingredients. Pour into a well greased cake pan and bake in the oven at 180 C for about 30-40 minutes.

Ingredients for the frosting

20gr cocoa powder
70gr sunflower margarine
70gr powdered sugar
2 Tbsp orange juice
grated rind of 1 orange

Use a whisk or mixer and stir together the magarina and sugar, then add the cocoa powder and finally 2 Tbsp of juice and zest of an orange. Put it in the refrigerator and when the cake is cooled use to cover it.

16 May 2013


Uno dei tanti motivi per cui mi mancava vivere qui, é proprio la facilità con la quale si riesce a reperire certi ingredienti. E non parlo di ingredienti strani o strampalati, parlo di qualche noce in fondo, di qualche cucchiaio di agave (aaaache?), e un po' di datteri. Questo cake semifreddo, fresco, tiepido o come volete, si fa in fretta a prepararlo e più velocemente a divorarlo. Anche quelli che arricciano il naso facendo gli schizzinosi, basta dirgli che non si tratta di un raw cake vegano, e buttano giù tutto apprezzando con grande stupore, dopo, quando gli dici di che "pasta" é fatto.

Mille varianti si possono adottare sia per la base che per il ripieno. Varianti che sono intenzionata a sperimentare in tutte le sue forme.
Ho usato una teglia di 20cm di diametro e poi ho ricavato dei dischi per la presentazione, ma penso sia molto meglio usare una teglia più piccola per dare più spessore al cake, altrimenti anche porzioni monodose vanno benissimo.
Piccolo consiglio per chi ama questo tipo di dolci: meglio comprare le noci e la frutta secca online possibilmente da 1kg, si risparmia molto di più che comprare le porzioni piccole nei vari negozi. Si trovano online inoltre anche le noci già sminuzzate finemente e addirittura le "paste" di noci, in modo da rendere tutta l'operazione veramente un giochetto da ragazzi.

Ingredienti per la base

120gr di datteri snocciolatati
40gr di olio di cocco
60ml di nettare di agave
1 cucchiaino di vaniglia
40gr di cacao in polvere
60gr di noci brasiliane

Ingredienti per ripieno

180gr di anacardi
60ml di nettare di agave
20gr di olio di cocco
200gr di frutti di bosco misti

Per la base: mettete a mollo in acqua le noci brasiliane per un minimo di 2 ore, o tutta la notte. Scolatele dall'acqua e frullate nel mixer insieme a tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo.
Per il ripieno: mettete a mollo in acqua gli anacardi, anche questi per un minimo di due ore o tutta la notte. Poi scolate e frullate nel mixer con l'olio di cocco. Infine aggiungete i frutti di bosco. Se usate quelli congelati, fateli sbrinare prima di frullarli.
Usate una teglia con il fondo estraibile, meglio se di 10/15cm in modo che il cake venga bello alto. Versate il composto per la base e livellate bene con una spatola per ottenere uno strato omogeneo. Infine versate il composto con i frutti di bosco e livellate bene. Mettete a riposare in freezer per un'ora poi conservate in frigo. Togliete dal frigo una mezz'oretta prima di servire. Decorate con frutti di bosco e servite con un coulis fatto con gli stessi.

Mixed berries raw cake

Ingredients for the base

120gr pitted dates
40gr coconut oil
60ml agave nectar
1 tsp vanilla
40gr cocoa powder
60gr Brazilian nuts

Ingredients for the filling

180gr cashew nuts
60ml agave nectar
20gr coconut oil
200gr mixed berries

For the base: soak Brazil nuts for a minimum of 2 hours, or overnight. Drain the water and blend in a food processor along with all the other ingredients until the mixture is smooth.
For the filling: soak the cashews also for a minimum of two hours or overnight. Then drain and puree in a blender with coconut oil. Finally add the berries. If you use frozen ones, let them defrost before processing.
Use a pan with a removable bottom, better if 10/15cm wide so that the cake comes out pretty high. Pour the mixture for the base and leveled well with a spatula to get an even layer. Finally, pour the berry mixture and leveled well. Put to rest in the freezer for an hour then kept in the fridge. Remove from the refrigerator half an hour before serving. Decorate with some mixed berries and, if you like it, serve with a berry coulis.

8 March 2013


Sono passati due anni, sette mesi e qualche giorno dall'ultima volta. Il tempo é letteralmente vo-la-to. E' proprio vero che dopo i 30 e' meglio smettere di contare, il tempo passa anche quando non ci si diverte un granché.

Molti mi hanno data per dispersa, chi sparita nel vuoto, chi rapita dagli alieni. Alcuni mi hanno cercata, emailata, contattata, chiedendomi dove fossi finita e che fine avessi fatto. Ma non é che se uno sparisce significa che abbia fatto per forza una brutta fine. Non ho mai sentito l'esigenza di mettere un cartello fuori la porta per avvisare che "Sono fuori, torno presto". Ho lasciato la porta di casa aperta, direi spalancata, nell'attesa che l'ispirazione mi ricogliesse, che avessi qualcosa da dire e che sentissi il bisogno di farlo.

Certo di cose ne sono successe. Tanto per cominciare sono diventata zia di un bellissimo bambino che pero' fino ad ora ho avuto solo la possibilità di vedere una volta. Ho viaggiato poco, lavorato tanto e ri-traslocato altre due volte. Si, beh, se non mi spostassi ogni due per tre non mi chiamerei come mi chiamo.
Dopo la mia vacanza a Capri dell'ultimo post, ho iniziato ad avere una certa noia della città, del mondo frenetico fatto di palazzi alti e di persone che vanno avanti e indietro senza sapere dove, sviluppando un senso di disagio, finché non ho deciso di voler cambiare aria. Un'altra volta.

Prima che mi decidessi é comunque passato un altro bel po' di tempo. A metá Febbraio del 2012, ho trascorso un weekend a Bournemouth, nella regione del Dorset. Faceva ancora parecchio freddo, ma il mare immenso e la lunga spiaggia di 22Km, mi hanno convinta che quello era il posto giusto. Sicché dopo un paio di settimane ho cercato e trovato casa e mi sono spostata agli inizi di Aprile. L'idea era quella di trascorrere solo 6 mesi, asciugarmi un po' le ossa e poi ritornare a casa. Ma le cose non sono andate esattamente così...

Bournemouth é una bella cittadina, popolata di turisti e studenti nei mesi estivi, piuttosto morta nei mesi invernali, come tutti i posti di mare. E' una cittadina a vera misura d'uomo, dove i contatti umani sono possibilissimi viste le distanze ravvicinate alle quali non ero più abituata. A Londra, per esempio, se devi incontrare qualcuno, prima devi prendere un appuntamento, neanche dovessi andare dal medico, di solito fissato dopo una o due settimane, ovvero quando a me é già passata di gran lunga la voglia o mi sono completamente scordata chi dovevo incontrare. Io sono più un tipo da "Che fai - niente - ci vediamo - a che ora - ok a dopo".

Ho affittato una casa piuttosto centrale e non lontana dal mare, la casa più antica nella quale ho vissuto credo, un enorme casone del 1883 diviso in tanti appartamenti. Certo una casa ristrutturata, ma pur sempre un gran pezzo di antiquariato. Tant'è che solo dopo un paio di settimane di permanenza, ha iniziato letteralmente a piovermi dentro.
All'inizio due gocce, poi quattro, poi secchio e pezza e telefonate d'emergenza alla mia landlady che se ne stava beatamente all'asciutto in Grecia.

Tutti mi dicevano che di solito a Bournemouth fa caldo d'estate. Vedrai, l'estate arriverà. Ma più passava il tempo e più mi rendevo conto di aver beccato l'anno più sfigato della storia di Bournemouth: non ha fatto altro che piovere, piovere, piovere e piovere. Ho goduto veramente poco delle giornate di sole, ma per quel poco, sono comunque riuscita a fare dei bei giri in bicicletta sul lungomare, passeggiate nella natura, tanta aria buona e qualche nuovo contatto umano.

Il mio soggiorno dunque, doveva durare solo 6 mesi. Per spostarmi a Bournemouth ho dovuto affitare la mia casa di Londra, per permettermi di affitarne un'altra.
Mi sono messa quindi alla ricerca del perfetto inquilino. Qualcuno che avesse fin chiaro dal principio che io andavo via per soli 6 mesi, qualcuno che fosse affidabile con i pagamenti, che avesse delle referenze decenti e che non mi demolisse quel poco di arredamento che ho.
La prima intervistata voleva portarsi in casa un pianoforte. L'ho guardata e ho subito pensato "No, questa no. Ma non lo vedi che non ci entra un piano in questa casa? Che solo per farci entrare un divano ad angolo ho quasi dovuto sfondare la porta. Che qui le porte le fanno larghe 50cm se ti va bene e le finestre non ne parliamo." Bocciata.
Poi é arrivata una signora che doveva essere una single, invece veniva con figlia a carico, ma che voleva stare solo per 3 mesi. Bocciata.

Altri interessati non hanno neanche superato il colloquio, finché mentre guardavo gli annunci di chi cerca casa, non me n'è balzato all'occhio uno. Era quello di un certo P., sui quarant'anni, palestrato anche troppo e con una malattia poco bella. Il suo annuncio in breve diceva che nonostante la sua condizione, anche lui si meritava un posto decente dove vivere. E io spinta da un insano istinto di croce-rossa, gli ho scritto. Gli ho detto che mi dispiaceva per quello che stava passando e che magari se non trovava niente potevamo parlarne (maledetto quel giorno).

Dopo quel messaggio ne sono seguiti altri fino a quando non siamo arrivati ad incontrarci.
P. si é presentato con accompagnatore al seguito. Entrambi sono rimasti subito colpiti dalla casa. Ci siamo seduti sul divano ad angolo ed abbiamo fatto quattro chiacchiere. "It feels great! I will treat this place like my home!", ha detto subito lui. Ed io ho pensato bene, ma che bello, sembra uno affidabile, nonostante pesi 200kg ed abbia muscoli ovunque, e poi, dice che tratterà casa come se fosse sua! (proprio).

Gli ho spiegato per benino che io andavo ma poi tornavo, sei mesi insomma, sei sicuro, va che io devo tornare, non ti mettere in testa strane idee, a meno che non cambio idea io, sono solo sei mesi. Lui diceva si a qualsiasi cosa, gli bastava avere la casa.
Mi ha raccontato un po' della sua malattia e del fatto che percepisse un sussidio mensile. Al che ho pensato che l'accompagnatore fosse proprio un assistente sociale, venutosi ad accertare delle condizioni decenti della futura dimora. Un ragazzo alto 2 metri, magro magro, timido e polacco.
Approfondendo la conversazione lui mi ha spiegato che cercava un posto solo per se stesso, che il suo fidanzato aveva giá dove vivere. Gulp!
E insomma vivi a Londra e' normale che ti si presenti un culturista altro 1 metro e una gazzosa con un fidanzato polacco di due metri. Non c'é da stupirsi. E infatti io non ho fatto una piega. Nonostante i benefits, i bicipiti, i tricipiti, i quadricipiti e il fidanzato al seguito, ho finito per fargli un contratto di sei mesi e sono partita tranquilla (aimé), lasciando l'80% delle mie cose, a casa.

I mesi sono trascorsi lenti a Bournemouth, ottobre sembrava non arrivasse mai. Dopo 3 mesi mi sono totalmente rotta di stare lí. Il tempo faceva pena, mi pioveva in casa, faceva freddo, sia fuori che dentro.
Verso i primi giorni di ottobre ho iniziato ad impacchettare quelle poche cose che mi ero portata al seguito. Mi ricordo di quanto fossi eccitata di ritornare in cittá. Strana la vita. Dopo qualche mese di detox ero pronta a rituffarmi nel caos ordinato di Londra.
Una settimana prima della mia partenza mi arriva un email dal fidanzato polacco che nonostante non vivesse con P., gli faceva da segretario. K., il polacco, mi scrisse "Mi dispiace, ma P. non ha ancora trovato casa e per questo non se ne può andare. Ti faremo sapere non appena possibile."

Come non ha trovato casa? Come non se ne può andare? Ma e' uno scherzo?

No, non era uno scherzo per niente. Ho preso il telefono e ho chiamato P. Dopo vari tentativi, lui finalmente ha risposto e la prima cosa che mi ha detto é stata "Conosco i miei diritti, non diventerò homeless per colpa tua, da qui non me ne vado, tu non mi puoi cacciare".

Colpa mia? Ma colpa di che? Di averti affittato casa e di essermi fidata di te?
Cercai di farlo ragionare, invano. Lui non ne voleva sapere. Gli offrii persino di condividere casa finché non ne avesse trovata un'altra. Ma niente, imperterrito mi disse che dal Council gli avevano consigliato di non schiodarsi finché non trovava una casa che piacesse a lui. E io? Ma io che faccio? Lui rispose dicendomi di fare la stessa cosa. "Stai dove stai e non ti muovere che tanto nessuno ti può cacciare, é un tuo diritto."

Un mio diritto? Ma diritto di cosa? Di comportarmi come un delinquente come te?
Mi sbatté il telefono in faccia e subito dopo mi inviò un messaggio per chiedermi di richiamarlo. Pensai subito che avesse cambiato idea, che magari avesse voluto scusarsi e che avrebbe accettato la mia proposta di condividere. No. Sbagliato.
Gli chiesi almeno di poter andare a casa a prendere della roba, visto che non ci potevo ritornare ed avevo con me un guardaroba leggermente estivo per la stagione autunnale "Almeno fammi entrare a casa mia per prendere qualche maglione." Lui mi chiese con chi sarei andata, quando e come e poi aggiunse: "Stai attenta, sono stato anche in carcere, non sai di cosa sono capace".

Sapessi io quando m'incazzo di cosa sono capace!!!! Chissà come mai durante il colloquio non me lo avevi detto che sei stato dentro. Come se tutti gli altri dettagli del curriculum non fossero abbastanza. Mi disse di non andare proprio a casa, ed io sinceramente a quel punto non avevo nessuna voglia di confrontarmi con un tipo del genere, che si era trasformato in Mr. Hyde dal giorno alla notte.

La conversazione finì con uno spiacevole fuck off da parte sua e con una minaccia di denuncia per harrasment se avessi continuato a chiamarlo. Harrasment a me. Che ho semplicemente cercato di comunicare e di capire a che gioco stesse giocando.

Quella, é stata l'ultima volta che io e P. ci siamo sentiti al telefono.

Ero nei pasticci anche con la mia landlady, nonostante lei si fosse dimostrata molto comprensiva. Le spiegai la situazione, dicendole che nonostante conoscessi i miei diritti, io di rimanere in quella casa, non avevo comunque intenzione, soprattutto visto che anche lei a sua volta aveva organizzato il suo trasloco di ritorno. Le dissi che avrei cercato casa e me ne sarei andata il più presto possibile, al massimo un paio di settimane.

In realtà a quel punto avevo tre opzioni. Restare dov'ero e comportarmi da delinquente, affittare un altra casa a Bournemouth, o cercarmene una a Londra.
L'ultima opzione la scartati subito. L'idea di tornare a Londra andando in affitto in un'altra casa, sapendo che dietro l'angolo c'era casa mia, mi avrebbe fatto incazzare molto di più. Restare a Bournemouth non se ne parlava visto che già ero psicologicamente pronta per andarmene. Che fare?

Mi misi alla ricerca di una casa e la trovai. In Irlanda. Ma questo argomento richiede proprio un capitolo a parte.
Nel frattempo, siccome le cose andavano per le lunghe, fui costretta a rinnovare il contratto a P., che tanto da casa mia non aveva intenzione di andarsene, tanto valeva, rinnovargli il contratto per altri sei mesi.
Sbagliare humanum est, but perseverare is diabolicum indeed.

Intorno alla metà di dicembre, con una scusa, gli chiesi cortesemente di cercarsi un'altra casa perché a me sarebbe servito urgentemente di ritornare alla base. Il fidanzato polacco mi scrisse dicendomi che intanto P. non voleva più parlarmi, (come sei io invece avessi tanta voglia di farlo) ma che avrebbe fatto di tutto per cercare una nuova casa verso metà gennaio.

Siamo a marzo e questo energumeno sta ancora a casa mia. Legalmente ne ha tutto il diritto perché il contratto scade ufficialmente a fine aprile. L'unica cosa che posso fare é sperare, per il momento, che vada via senza doverlo denunciare e dover intraprendere una lunga e costosa battaglia legale.

In questi mesi ho avuto la certezza che la giustizia non é proprio di questo mondo e che la disperazione fa diventare la gente arrogante. "La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società, é il dubbio che vivere onestamente sia inutile." - Corrado Alvaro

Ho simpatizzato molto con la famigliola del film "Tutti contro Tutti", uscito da poco nelle sale italiane. Un film in cui si narra la storia di una famiglia, che esce per andare alla comunione del figlio e rientrando trova la loro casa (in affitto), occupata.
Diciamo che il mio é un caso un po' diverso, ma le sensazioni sono identiche. E' un po' come ritrovarsi la casa invasa dai ladri.

In particolare in una scena del film, la protagonista Kasia Smutniak, polacca nella vita e anche nel film tra l'altro, legge il tema che suo figlio ha fatto a scuola, che riarrangiato, fa più o meno così..

Tema: I miei sogni per il futuro
I miei sogni per il futuro sono pochi, anzi, se proprio ci penso bene, sono uno solo: ritornare a casa mia.
Io finora avevo sempre pensato che casa mia era a Londra, al secondo piano di un ex council building, poi invece negli ultimi mesi ho capito che casa non é soltanto una cucina, un bagno, o un tavolo, la casa é quando sento il mio vicino di sopra che fa rumori tutta la notte, la mia vicina a destra che fa il lavoro piu antico del mondo e quello a sinistra che si fa le canne tutto il giorno. Lo so che é strano, ma il mio sogno per il futuro é di tornare al passato, quando stavo dentro casa mia, e nonostante tutto, mi sentivo bene.

Almeno questa casa (n.d.r. fiordizucca), non me l'ha ancora tolta nessuno.

Ingredienti per la base
  • 250gr di farina
  • 100gr di cacao in polvere
  • 120gr di zucchero di canna
  • 2 cucchiaini di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • 100gr di margarina di semi di girasole
  • 450ml di Guinness
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 cucchiaio di aceto di mele

Ingredienti per il frosting
  • margarina di semi di girasole
  • burro di arachidi senza zucchero e possibilmente senza sale
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • zucchero a velo

Sbattete la margarina con lo zucchero, aggiungete il cacao in polvere e la vaniglia. Versate la farina setacciata, il sale e la Guinness fino ad ottenere un composto omogeneo. Alla fine aggiungete il bicarbonato e l'aceto di mele. Versate in uno stampo pre-imburrato ed infornate a 180C per circa 30 minuti o finché cotta nel centro. Lasciate raffreddare, poi tagliate la base e decorate a piacere con il frosting.
Le quantità dipendono dalla torta sfornata e dallo stampo che avete usato. Io ho usato 200gr di margarina, con 100gr di zucchero a velo e burro di arachidi quanto mi é servito.

English translation - Guinness cake with peanut butter frosting


Ingredients for the sponge
  • 250gr flour
  • 100gr cocoa powder
  • 120gr brown sugar
  • 2 tsp baking soda
  • 1 pinch salt
  • 100gr sunflower margarine
  • 450ml Guinness beer
  • 1 tsp vanilla extract
  • 1 Tbsp apple cider vinegar

Ingredients for the frosting
  • sunflower margarine
  • peanut butter with no added salt or sugar
  • 1/2 tsp vanilla extract
  • icing sugar

Beat margarine and sugar, add the cocoa powder and vanilla. Add the sifted flour, salt and Guinness until mixture is smooth, then the baking soda and apple cider vinegar. Pour into a pre-buttered mold and bake at 180C for about 30 minutes or until cooked in the middle. Let it cool, then cut the base and decorated with frosting as desired. The amount of frosting depends on the mold you baked the cake into. I have used 200gr of sunflower margarine with 100gr icing sugar and peanut butter as I needed.

16 February 2010


Avete presente quando viene la voglia? Beh, a me la voglia di caffè erano proprio aaaaannni che non mi veniva, tant'è che è già da molto tempo che ho eliminato il caffè nella mia dieta quotidiana. Fatta eccezione di qualche cappuccino al quale non si può proprio dire di no, due o tre volte l'anno. Sicché mi sono svegliata con la sacrosanta intenzione di preparare una torta al caffè con un ripieno al caffè. Niente di spettacolare, niente di eccezionale, solo per togliermi quella voglia che mi rimbalzava in mente da giorni e già che ci sono, per festeggiare il mio primo anno in questa nuova casetta, che forse un giorno vi presenterò! Ecco, sfizio levato, sfizio consumato.
Mentre voi gustate una fettina di questa torta, io vado a preparare la valigia, ormai si sa, sempre contenuta e minimalista, per andarmene a svernare per qualche giorno, in un posto nel quale erano veramente aaaaaanni che volevo andare. La stagione è quella giusta ed io ho bisogno di un po' di colore, tanto, qualche grado in più, di gente sorridente e spensierata, di tè alla menta e di cibo speziato ma non troppo, di suoni ed odori nuovi, di tramonti infuocati e magari un po' di sabbia. Dove vado? Beh, il video qui sotto vi darà un aiutino. Se avete qualche suggerimento già che ci siamo, in merito a luoghi da visitare o ristoranti dove mangiare, fate pure. Avrò tutto il tempo di leggervi prima della partenza. Poi qualcuno mi saprà spiegare perché Ryanair mette dei voli alle 6 del mattino!? Mammina cara che trauma!!! Ma’a salama! مع السلامة
Ingredienti per il pan di spagna
  • 250gr di farina
  • 200gr di zucchero
  • 4 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito
  • 2 tazzine di caffè
  • latte e marsala a piacere
Ingredienti per la crema al caffè
  • 50gr di farina
  • 4 tuorli
  • 100gr di zucchero
  • 2 tazzine di caffè
  • 1 bicchiere di latte
Per il pan di spagna, montate le uova con lo zucchero, poi incorporate il sale, la farina, ed il lievito. Imburrate una teglia rotonda a cerniera di 20/24cm, versate il composto ed infornate a 190 C per circa 30 minuti. Per la crema al caffè, montate le uova con lo zucchero, aggiungete sempre mescolando il latte, il caffè e la farina. Versate in un pentolino e sempre mescolando a fiamma bassa, cuocete fino a quando non avrete raggiunto la consistenza desiderata, ricordandovi che la crema quando si raffredda diventa di conseguenza più densa. Sfornate il pan di spagna, tagliatene due dischi, bagnate i dischi con un po' di latte e marsala o altro liquore a piacere, riempite con la crema precedentemente raffreddata e ricomponete i due strati. Decorate con zucchero a velo a piacere.


Sognando: sognare caffè tostato indica gratitudine dimostrata; sognare caffè macinato indica intuizione errata; sognare di bere caffè indica spirito conciliante; sognare di comprare caffè indica audacia; sognare di vendere caffè indica resistenza alle fatiche.

Parolando: La parola caffè deriva dall'arabo qahwa che significa letteralmente "vino bianco e leggero". Questo termine venne poi esteso anche a tale bevanda per il suo potere stimolante e inebriante, ma non alla pianta dalla quale si produce. Un'altra possibile origine della parola qahwa risale da kaffa nome di una regione dell'Etiopia nella quale la pianta del caffè cresce spontaneamente. Il caffè non ottenne un successo immediato in Italia tant'è che nel 1645, anno in cui apparvero le prime botteghe nel quale veniva servito, il medico e letterato Francesco Redi così scriveva: "Beverei prima il veleno che un bicchiere che fosse pieno dell'amaro e reo caffè". De gustibus...


Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf

English please
Coffee cake with coffee cream



Ingredients for the sponge cake
  • 250gr flour
  • 200gr sugar
  • 4 eggs
  • 1 pinch salt
  • 1 baking powder sachet (or 1 Tbsp)
  • 2 cups of coffee
  • milk and liqueur to brush the sponge
Ingredients for the coffee cream filling
  • 50gr flour
  • 4 egg yolks
  • 100gr sugar
  • 2 cups of coffee
  • 1 glass of milk
For the coffee sponge, whisk eggs and sugar, then add salt, flour and baking powder. Lightly butter a 20/24cm round springform tin pan, pour the mixture and bake at 190 C for about 30 minutes. Prepare the coffee cream. Whisk eggs and sugar, add coffee, milk and flour. Pour in a small sauce pan and keep whisking until it reaches a thick consistency, bearing in mind that when it cools, the cream thickens even more so be careful not to overcook it. Remove the sponge cake from the oven, slice it in 2 or 3, brush the layers with a mixture of milk and some liqueur, fill with the coffee cream previously cooled down completely and put the layers back together. Decorate with icing sugar.

4 December 2009



... o anche detta "torta che non mangerò mai". Se penso che questa è una ricetta che avevo in archivio in lista d'attesa dal 2006, mi vengono i capelli dritti! Ho atteso così tanto per prepararla (e mangiarla) e invece purtroppo ho solo potuto assaggiarne una piccola fetta, il resto ahimè, ho dovuto congelarla, sperando che quando la farò risorgere abbia lo stesso sapore e bontà di una torta appena sfornata! E va beh, piccoli problemi di stomaco mi costringono a stare lontana dalla cucina per un po'. Come si dice, sto poco bene, ma in risalita, come sempre. Ecco, se state meglio di me e se le barbabietole abbinate al cioccolato non vi fanno senso, provate a prepararla voi e a dirmi che ve ne pare!

Ingredienti
  • 8 bianchi d'uovo
  • 200gr di zucchero
  • 25gr di cacao amaro in polvere
  • 60gr di cioccolato fondente
  • 200gr di barbabietole crude
  • 60gr di prugne secche
  • 50gr di pane grattugiato
Sbattete i bianchi d'uovo a neve con un pizzico di sale. Aggiungete lo zucchero gradualmente continuando a sbattere. Incorporate le barbabietole grattugiate, la cioccolata spezzettata finemente, le prugne tagliate grossolanamente e il pane grattugiato. Versate il composto in una teglia a cerniera ed infornate a 120 C per 1 ora e mezza. Fate raffreddare la torta nel forno con lo sportello aperto. Servite decorando con zucchero a velo a piacere.

Sognando: sognare una barba corta indica conquiste effimere; sognare una barba lunga indica fortuna negli affari; sognare una barba bianca indica precisione nel lavoro.

Parolando: In molte culture la barba rappresenta un vero e proprio elemento di espressione esteriore della dignità virile (come ricordano anche espressioni del tipo "l'onor del mento"). In altre la barba è indice di maturità e invecchiamento, per cui viene regolarmente tagliata. Dal sanscrito bhar, portare e, più precisamente, "quello che gli uomini portano sul mento". In botanica si chiamano barbe le ramificazioni terminali di una radice.

Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf

English please
Beetroot and chocolate meringue cake


Ingredients
  • 8 egg whites
  • 220gr sugar
  • 25gr cocoa powder
  • 60gr chopped dark chocolate
  • 200gr grated beetroot
  • 60gr prunes
  • 50gr breadcrumbs
In a bowl beat the egg whites with a pinch of salt, until soft peaks form. Add the sugar and keep beating until dissolved. Fold in the cocoa, chopped chocolate, grated beetroot, pruned and breadcrumbs. Spoon the mixture into a oven pan and bake at 120 C for 1 hour and 30 minutes. Cool in the oven with the door slightly opened. Decorate with icing sugar and serve.
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