Dono di mamma, di qualche settimana fa. Per fortuna questi non vanno a male, basta lasciarli in un ambiente asciutto, fuori al balcone, viste le temperature. I mitici lampascioni per noi Pugliesi rappresentano una vera prelibatezza! Il nome scientifico di questo bulbo, perché di bulbo si tratta, è Muscari comosum, una pianta selvatica che cresce in tutta Italia. Non so bene se si mangiano anche in altre zone d'Italia ma da noi di sicuro non sfuggono in tavola, specie nei mesi invernali. I lampascioni somigliano un po' alle cipolle, nel senso che anch'essi si sfogliano, ma sono molto più piccoli di una cipolla. Ci sono vari modi per preparare i lampascioni ma i metodi più comuni in Puglia sono: lessi e conditi con olio, fritti, con il baccalà, con il pomodoro, sottolio. Più o meno in ordine di preferenza. Vanno puliti a cipolla e messi in acqua per eliminare la terra in eccesso. Poi si cuociono a piacere. Nella Murgia si usa anche cuocerli sotto la cenere, conditi poi con olio e sale. In questo modo si dice che conservino tutto il loro sapore. Che bontà!
Ingredienti
- lampascioni
- olio
- aceto
- sale
- pepe
Pulite i lampascioni eliminando la parte esterna con la terra. Metteteli in acqua e lasciateli a bagno anche tutta la notte. Cuoceteli in acqua fredda per circa 20/30 minuti. Infilate la forchetta per vedere se sono morbidi. Scolateli e fateli raffreddare. Metteteli in un piatto e schiacciateli con una forchetta, uno ad uno. Irrorate con abbondante olio, un filo d'aceto, sale e pepe.
Sognando: sognare olio di oliva indica buoni affari e salute; sognare olio di semi indica pregiudizi infantili; sognare di versare olio indica perdita di denaro; sognare di bere olio indica fiducia nelle proprie possibilità; sognare di comprare olio indica invito da accettare; sognare di vendere olio indica pensieri ossessionanti; sognare di cucinare con l'olio indica contrasti con la persona amata; sognare di macchiarsi con l'olio indica calunnie spiacevoli.
Vino: rosati Pugliesi
English please: Minervinian Lampasciones
This is a gift from my mother who leaves in the south of Italy, now dated a couple of weeks back. Fortunately, these can last long by storing them in a dry and cold place, maybe on the terrace, considering these days’ temperatures. The Lampascioni are for all the Apulian, a delicious treat. The scientific name of this flower bulb, because this is what it is, is Muscari comosum, a wild flower which grows all over Italy. I am not sure if this bulb is used for cooking in other Italian regions but in Apulia they are never missed on the table, particularly during winter time. The Lampascione looks a bit like a little onions or shallots. They can be cooked in a few different ways, the most common being: boiled and served with olive oil, fried, with tomatoes, with dry salted cod (Baccalá) or preserved in oil. They must be cleaned as an onion and left in cold water for some time to remove all the remaining soil. In the Murgia, the wildest Apulian region, they are often cooked under hot wooden ashes then dressed with olive oil and salt. That’s the best way to maintain their wild taste. If you know where to find these in England, please let me know!
Ingredients
Ingredients
- Lampascioni
- extravirgin olive oil
- vinegar
- salt
- pepper
Peel the lampascioni as you would peel an onion, removing the external side covered by earth. Soak them in water and leave it overnight. Boil them in hot water from 20 to 30 minutes, until they are soft.Drain them, put it in a dish and crash them with a fork one by one. Drizzle with lots of extravirgin olive oil, a bit of vinegar, salt and pepper.
OLè!
ReplyDeleteFinalmente un piatto tutto nostrano!
Mitici "LAMBASCEUN" :-)
Ehm...buoni son buoni eh, ma...ecco beh...in sostanza diciamo che...ahm...pare creino varie turbolenze di natura gassosa nella pancia.Perciò attenzione a non abusarne ragazzi! (poero Rob ;-P)
Che meraviglia!! Non li avevo mai visti (sí li avevo sentiti...sentiti nominare, voglio dire)! E anche il gusto assomiglia alla cipolla oppure sono completamente diversi???Baciotti
ReplyDeletelol acilia! :) e ci voleva!
ReplyDeletehai ragione, diciamo che vanno consumati in dosi molto minime, altrimenti é un gran casino! :)) hai fatto bene a sottolineare il nome in dialetto (*_*) baci!
canny, no, assoltamente non sanno di cipolla, sono piú consistenti, tant'é vero che devono cuocere per una trentina di minuti perché contengono molti piu' strati di una cipolla ma si somigliano perché si sfogliano in maniera molto simile. il gusto é amarognolo, ma non amaro. insomma, veramente difficile da spiegare, li devi provare!! :) tanti baci
Ahaha, allora non mi ero sbagliata! e` pugliese pure Acilia! "LAMBASCEUN"...proprio cosi' pronunciava il mio ex due volte tonto :))
ReplyDeleteFiore, io scopro solo ora che sono coltivati in tutta Italia...prima del fidanzato pugliese nemmeno io, come Cannella, sapevo cosa fossero, anzi ho sempre pensato che fossero un prodotto tipico della tua regione.
A me non piacciono affatto...sono amarissimi, ma forse era la mamma del mio ex che li preparava cosi': ho letto che ci sono anche per questo prodotto varie scuole di pensiero, chi ne preserva il gusto amaro e chi cerca di attenuarlo. Tu ed Acilia che mi dite? A Gus Gus, tipico "fighetto" milanese (LOL) piacciono?
Baci!!!
Ops...Fiore, mentre andava la tua risposta, io stavo ancora scrivendo la mia e non mi sono accorta...come non sono amari? sono amarissimi! ma mi sa che e` come per il piccante :)))
ReplyDeleteMiticissimi!!!
ReplyDeleteAnche Io quando li trovo al mercato li faccio sempre!!!
Sono buonissimi anche in una versione diversa: dopo essere stati bolliti, schiacciati e mischiati a un pò di farina un uovo e fritti in olio bollente a mò di fritella!! E mangiati caldissimi con un pò di sale!!
li faceva sempre la mia nonna.... che era di MINERVINO!!MA allora vuoi dire che siamo un pò parenti??
Lol...;-)
Baci
Dunque, dunque: una cosa per volta :-)
ReplyDeleteLi lambasceun sono amari, è vero, ma dipende anche molto da come li si prepara. Mia nonna per esempio ne fa delle frittatine con la uova e sono molto buone...
Elisa cara, il fatto che il tuo ex fosse due volte tonto ha qualche attinenza con la Puglia?! (o con me?!) Mica l'ho capito ;-)
Forse la ex suocera li preparava amarissimi proprio per scoraggiare te a tornare a casa sua! ;-P (le suocere pugliesi son tremende eh!)
Ahahaha...no Acilia, il figlioletto era il suo cocco...la figlia faceva la squattera e il cocco di mamma non doveva muovere foglia, ma si era affezionata a me, anzi mi faceva sempre cose che mi piacevano.
ReplyDeleteHo letto, come dicevo, che si cucinano in modo diversi, li ho visti anche fritti...magari sono da provare in questi modi alternativi, ma io li ho visti solo in Puglia.
Cmq, il mio ex due volte tonto e` di Bitonto ehehe...battuta scema...non mi permetterei mai, cara, di darti della tonta ed amo moltissimo la Puglia, bei ricordi, buon cibo e buoni vini del Salento (e belle persone ;))
La tonta sono solo io ;)
Ho sentito che li mangiano anche in calabria, zona Sibari quindi con influenze pugliesi.
ReplyDeleteFlower, ma non eri veneta? Comunque noto che tornando italiana di penna sei tornata anche di padella.
Remy
ciao ragazze,
ReplyDeletea casa mia questo bulbo nn si cucina proprio ...ma nn ho idea se nelle zone di campagna lo producono...sicuro dal fruttivendolo e al supermercato nn si trova....
baci lalla
Buoni i lampascioni! Adoro quell'amarognolo, li ho mangiati finora soltanto sott'olio. A Roma non li ho mai visti freschi.
ReplyDeletebuona domenica a tutti! :)
ReplyDeleteRemy, no, di sicuro non sono veneta, nemmeno di striscio, ma dove lo hai letto?! LOL
confermo quello che dice Acilia. i lampascioni sono amari e sono anche dolci, dipende dal lampascione e da come li cucini. per me sono amarognoli, ma non li trovo amari.
fritti sono ottimi, cosí come lo sono con le patate al forno, o il baccalá. a casa mia per lo piú li abbiamo sempre mangiati cosí :)
sandra!! ma noooo..ma non saremo parenti veramente? :))
ely, a gus gus piacciono eccome. ti ricordo che la sua metá, la sua proprio, é pugliese. suo padre é pugliese trapiantato a milano, gus gus ha trascorso le sue estati tutte in puglia con la sua nonna che gli faceva anche i lampascioni :))) l'unica cosa fighetta che gli e' rimasta ormai é l'accento. l'ho ben che convertito da un pezzo! :))
il nome dialettale varia anche da zona a zona. alcuni li chiamano "bambasceun"!
se invece vi dicono che siete un "bambascione/bambasciaun!" vi stanno dicendo che siete un cretino! (^_*) si usa per definire il maschio imbecille. non esistea la "bambasciona". la femmina si sa, non lo é!
Anch'io pugliese lontana da casa, ho avuto un fremito nel vedere questo nouvo post! Pensa, sono in astinenza da cime di rape! Un bacione!
ReplyDeleteue' ue' ue', io son milanese al cento per cento. A me piaciono solo, la cotoletta impanata, il risotto giallo, la cassoela e la polenta. Tutto il resto e' etnico.
ReplyDeleteI lampascioni pero' mi piacciono moltissimo. in tutti i modi.
Ci sono delle differenze tra lampascione e lampascione. Non si puo' generalizzare. Quelli di mia suocera sono selvatici, raccolti sulla Murgia. Sono i migliori e non sono amari.
Quelli che si trovano al mercato nel resto d'Italia sono coltivati e di solito vengono dal Nord-Africa. A volte sono amarissimi. (ma a me piaciono pure quelli)
Fiore, la femmina del bambascione esiste e si chiama bambasciona. In Devon viene anche chiamata "capa de brod"
Infine, Acilia, quando si parla di Lampacioni e' meglio non usare il verbo "scoraggiare". Potrebbe essere frainteso.
Mi stupisci Gus Gus! Buon intuito!
ReplyDeleteIl termine era stato scelto accuratamente ;-)
Elisa: tua suocera si era affezionata a te e tu hai lasciato suo figlio?!! Male! Molto male! Capita una sola volta nella vita (e volte nemmeno una) di imbattersi in una suocera così!
Questi bulbi li ho assaggiati una volta sola, ma erano acidissimi! Qui da noi comunque non si usano, li avevo presi in un negozio di specialità pugliesi.
ReplyDeletelol graziella! acidissimi nooooooo.. diciamo che se uno li compra sott'olio per esempio, sono generalmente piú dolci perché stando in olio perdono un po' l'amarognolo. come i peperoncini sott'olio (eh si, io li metto anche sott'olio e me li mangio come se fossero noccioline), alcuni perdono leggermente il piccante. :)
ReplyDeletelalla, ho dimenticato prima di chiederti dove abiti? (O_O)
Scusa Flower ma con tutti questi discorsi di polenta, zucca di Chioggia e centrini, ho fatto un po' di confusione. Sia ringraziata la Dea Madre che non tutte le foodblogger sono venete e...
ReplyDeleteMi insegni a fare i taralli bolliti?
Remy
ciao fior
ReplyDeletesono di messina e mi sa che sono anche la + piccola...ho 22 anni.
baci a tutti
credo che qui in calabria si chiamino 'cipuddizze' ossia una sorta di piccole cipolle.. solitamente la nonna le faceva con le patate in padella.. 1bacio.
ReplyDeleteLu.
@lalla: sn + piccola io.. faccio 18 anni fra poco meno di 2 mesi ;P
ReplyDeleteera da tempo che non leggevo ed ammiravo delle fantastiche ricette .questa e la cucina ,complimenti ciao ciao
ReplyDeletenecessita di verificare:)
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