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15 March 2013



Ero venuta in visita in Irlanda tanti anni fa, intorno al 2000 credo. In quell'occasione avevo scattato tantissime foto in bianco e nero con la mia vecchia Nikon quando esistevano ancora i rullini. Le stesse foto le avevo poi fatte sviluppare da un fotografo e me le ero stampate in camera oscura. Ovviamente non ve le posso far vedere perché stanno da qualche parte in una cantina in Puglia, ma sono riuscita a recuperarne una dal mio fotoblog: una macchina bruciata, in un posto sperduto del Wicklow, sulla costa sud-est di Dublino.


Di questo Paese, avevo un bellissimo ricordo, grazie proprio a questo viaggio in cui avevo esplorato un po' la zona più selvaggia, la natura incontaminata, ed ovviamente Dublino.
Soprattutto mi ricordavo benissimo di una trattoria in cui avevo mangiato un fantastico risotto alle pere e gorgonzola. Un posto che mi ha attanagliato per tanti anni e che mi ero promessa di tornare a visitare, qualora fossi tornata da queste parti. E infatti qualche tempo fa ci sono ritornata, ma ho capito che era meglio vivere nel ricordo.

Chiaramente quando visiti un posto per vacanza, tutto ti sembra bellissimo, anche perché del luogo apprezzi quello che di buono ti offre in un tempo molto limitato. Quando invece decidi di viverci (per volontà tua o di qualcun altro), allora il discorso cambia un po'.

L'Irlanda me l'immaginavo un po' come l'Inghilterra, burocraticamente parlando. A parte la moneta diversa, la lingua e l'accento diversi, pensavo che più o meno qui tutto funzionasse come dall'altra parte del mare. E invece no.

Nel cercare casa in fretta e furia, mi sono imbattuta in un posto sperduto a nord di Dublino, chiamato Bettystown. L'annuncio parlava di una casa sul mare, senza troppi fronzoli contrattuali e troppe richieste di referenze. Vista l'urgenza che avevo di traslocare, l'ho subito presa, anche perché pensavo che poi nel caso non mi fossi trovata bene, potevo sempre cambiare un'altra volta... Certo dopo Bournemouth pensavo che continuare a stare sul mare, fosse diventato un po' il mio ambiente naturale anche perché pensavo che raggiungere Dublino o altri posti limitrofi, sarebbe stato un gioco da ragazzi. Non é che mi fossi informata moltissimo su questo posto, sapevo solo che era un posticino tranquillo nel mezzo di niente e con circa 10mila abitanti. Va beh che sarà mai, ho pensato...

Tanto per cominciare qui se non hai il PPS (Personal Public Service Number) non riesci a fare niente. Il PPS é una specie di NIN inglese (che non é l'acronimo di Nine Inch Nails, ma piuttosto National Insurance Number) o del nostro CF italiano. Per ottenerlo bisogna essere residenti, o lavorare in Irlanda. Il che già ti complica la vita se tu non appartieni a nessuna delle sopra citate categorie. In fondo in fondo poi, ti dicono che puoi ottenerlo anche se hai una residenza temporanea, del tipo un B&B or la casa di un parente. Fatto sta che anche per cercare casa te lo chiedono, é un documento da fare subito appena si mette piede qui. Io non ne ho avuto granché bisogno visto che lavoro ancora per il Regno Unito e alla mia padrona di casa qui, non interessava più di tanto, ma le agenzie invece, me lo hanno chiesto.

In Inghilterra il servizio sanitario é gratuito. Qui, no. Mentre una vista medica in UK non la pago, a meno che non decido di andare da uno specialista, qui in Irlanda se hai un reddito superiore a un tot, devi pagare sia la visita medica che le medicine. La visita da un medico generico costa dai 40 ai 60 Euro, una ricetta medica costa sui 25 Euro e persino per ottenere il foglio medico per giustificare un assenza da lavoro, qui lo devi pagare. Le donne incinte hanno un numero limitato di visite gratuite, fino ad un certo periodo anche dopo la nascita, dopodiché devono pagare anche per quello. Mentre in Inghilterra le donne in attesa per esempio, hanno diritto ad assistenza sanitaria gratuita, incluso il dentista. Qui, se non hai la "medical card" vuol dire che non puoi usufruire di questi servizi gratuiti. Non so come funziona in Italia adesso ma io ero rimasta che le visite dal medico non si pagavano a prescindere dal reddito.

Mentre in Inghilterra puoi comprare qualsiasi cosa online, qui no. Anzi, qui si fa fatica ad ordinare anche dall'Inghilterra, molti specificano proprio che non spediscono da queste parti. Anche questa cosa mi fa parecchio girare le scatole perché io sono abituata a comprare quasi tutto online. 
 
Qui a Bettystown, ho a disposizione 3 negozi alimentari. 1 Tesco, 1 Donovan e un Centra. Il primo market noto a molti, gli altri due non li avevo mai sentiti nominare. E io che detesto fare la spesa nei supermercati, non ho molta scelta, se non tra questa minestra o andare a Dublino con il carrello della spesa e scioppare al mercato frutta e verdura all'aperto, oppure andare a Drogheda, che sta a 20 minuti di autobus da qui. I cassieri dei supermercati qui mi odieranno, perché vado sempre a chiedere se hanno cose "strane", del tipo: "ce l'avete il silken tofu? e la crema spalmabile di carrube? e lo yogurt di soya?" Vabbé va, come non detto.

In compenso ho a disposizione due farmacie, un dentista, due ristoranti cinesi, una palestra, una sala giochi e più giù verso Laytown, una chiesa con vista. Pescherie: ZERO. Nonostante il pesce non rientri quasi più nella mia dieta, questa é ancora una di quelle cose che non riuscirò mai a comprendere. Anche a Bournemouth o persino nel Devon, per avere un po' di pesce fresco, l'unica soluzione era andarselo a pescare! Qualche giorno fa, dopo aver visto un video sulla raccolta delle vongole, ho deciso di andare a chiedere in un negozietto qui vicino che vende un po' di tutto, se avessero un affare simile. Lui mi ha guardato e ha risposto: "EH?!"

I mezzi di trasporto da qui sono sporadici. Per esempio, per andare a Dublino, ho a disposizione solo un autobus che parte ogni ora dal lunedì al venerdì, più sporadico durante i weekend e nei bank holidays.
Non essendo riuscita a tornare a casa per recuperare qualche oggetto personale, non posso neanche affittare una macchina. Per farlo serve l'altra metà della patente, che io ho ovviamente, ho lasciato rinchiusa in un cassetto a Londra! Anche perché per affittare una macchina da qui bisogna andare o a Drogheda oppure all'aeroporto di Dublino. Poi però per tornare a casa, se poco poco sgarri l'orario del bus, ti tocca tornare in taxi alla modica cifra di 65 Euro. Per andare in aeroporto tra l'altro, da qui non esiste un autobus diretto. Si deve prima viaggiare a sud verso Dublino e da lì tornare indietro a nord verso l'aereoporto. Oppure andare a nord verso Drogheda, quindi ridiscendere verso sud. Un manicomio insomma.Come se non bastasse se si vuole fare un viaggio a caso, le compagnie aree volano tipo alle 6 del mattino oppure bisogna prenotare di settimana in settimana, precludendosi così la possibilità di quei tanto amati, weekend brevi.

Insomma, mancando molti servizi che rendono la vita più facile, ho avuto veramente un po' di problemi ad ambientarmi. Le temperature polari e l'inverno in generale poi, non mi hanno per niente facilitata. Per cui ho trascorso questi ultimi mesi, vivendo come una sorta di eremita. Certo, ci sono posti peggiori al mondo in cui vivere, ma dopo un po' anche il più sano di mente uscirebbe un po' pazzo qui!

L'idea di spostarmi a Dublino mi é balenata un paio di volte, ma poi ho desistito per varie ragioni logistiche e pratiche, ma soprattutto perché avevo avuto la vaga illusione che sarei potuta tornare a Londra prima del previsto. Intanto il tempo é passato ed ora che manca poco, mi conviene godermi questa gelida natura a disposizione, finché dura.

Vi faccio vedere alcune misere foto, di cui un paio scattate la settimana scorsa dall'interno della palestra e con il cellulare, quindi non di grande qualità. Vi garantisco che ho fotografato praticamente tutti i punti cruciali del villaggio, non c'è molto altro da vedere insomma. Tutte le "attrazioni" si trovano nel giro di 1km. Cliccate sulle immagini se volete ingrandirle.

Quel giorno il vento era fortissimo ed il mare agitato. Cosa ci facessero i cavalli nell'acqua gelida, non ne ho idea.
A destra: il mare in burrasca.

Continua a fare freddissimo, ha persino nevicato, ma a tratti si vede anche il sole. Da qui si entra per andare alla "famosa" spiaggia di Betty.
A destra: lo sport preferito da queste parti si chiama "stai al caldo in macchina e guardati il mare, mentre sfrecci con la tua torpedo rossa sulla sabbia".

Non a caso appena entri ci sono anche i limiti di velocità. Io una spiaggia così non l'avevo mai vista.
Qui secondo me il cartellaio non sapeva bene che altro aggiungerci. Gli ha messi un po' tutti.


E i cartelli continuano qua e là per la spiaggia anche andando più giù. Anche se io ho visto ragazzini fare il motocross e addirittura un avventuroso che usava la spiaggia come pista d'atterraggio per un enorme areo telecomandato....boys and toys!

A destra: famoso monumento a non so cosa, poco prima di entrare nella spiaggia.

La famosissima sala giochi "Funtasia", che di fun non ha veramente niente. Una piccola triste sala bowling e poi per il resto sono tutte macchinette dove si possono trovare giovini anziani, a far fuori la pensione.

A destra: la farmacia, una delle due, con tanto di nome dedicato al villaggio, hai visto mai che uno avesse un'amnesia e non si ricordasse più dov'è.


Il ristorante cinese, nonché il palazzo dove vivo, per fortuna non direttamente sopra né direttamente accanto altrimenti a quest'ora avrei imparato il cinese anch'io. Il menù non é malvagio, per Betty, direi che é più che dignitoso, con veri cinesi all'interno che non parlano una parola di inglese, men che meno di Irish.

A destra: la palestra, con vista mare. Fiore all'occhiello di questo posto. Vedi il mare da quando corri sul tapirulan a quando sei comodamente spaparanzato nella vasca Jacuzzi. Sono soddisfazioni.

Infine, la chiesa di zona, che io trovo piuttosto inquietante con quel robo in mezzo che sembra più il monumento ai seguaci di satana che altro, situata nel villaggio a fianco che si chiama Laytown. (Bettystown, Laytown, Julianstown...grande fantasia). Anche questa, neanche a dirlo, con vista mare.

Cosa c'entrano le falafel al forno? Niente, ma proprio niente. Forse solo l'inconscio, ma anche conscio, desiderio di un posto al caldo! Nel frattempo mi preparo per il Bank Holiday weekend e per la festa di San Patrizio, sempre che non piova...

Ingredienti
  • 2 confezioni di ceci in scatola, o precotti a casa
  • 2 fette di pane integrale raffermo o tostato, oppure pan grattato
  • 1 piccola cipolla rossa
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
  • 1 cucchiaino di cumino in polvere
  • 1 cucchiaino di pepe di cayenne
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • il succo di 1 limone
  • 1 cucchiaio di olio
  • sale

Mettete tutti gli ingredienti nel mixer finché non avrete ottenuto un composto facilmente malleabile. Formate delle palline piccole che andrete ad appiattire un po', se invece decidete di friggere, allora potete dargli una forma tondeggiante. Infornate a 180C per 15 minuti, poi girate e lasciate dorare per altri 10 o 15 minuti. Servite con una salsa composta da yogurt di soia o al naturale, un cucchiaio di succo di limone, pepe di cayenne, olio di oliva e sale.

English translation - Baked Falafel with yogurt sauce


Ingredients
  • 2 cans of chickpeas, or cooked by yourself
  • 2 slices of whole bread or bread crumbs
  • 1 small red onion
  • 1 clove of garlic
  • 1 tsp of coriander powder
  • 1 tsp ground cumin
  • 1 tsp cayenne pepper
  • 1 tsp baking soda
  • the juice of 1 lemon
  • 1 Tbsp of olive oil
  • salt

Put all the ingredients in a blender until all combined and smooth enough to shape. Shape into small balls and flatten them a bit on parchment paper, if you decide to fry them, then is fine to shape them into small balls. Bake at 180C for 15 minutes, then turn and let brown for another 10 or 15 minutes. Serve with a sauce made of soya yogurt or natural yogurt, a Tbsp of lemon juice, cayenne pepper, olive oil and salt to taste.

28 comments:

  1. non ho mai commentato e me ne dispiaccio, ho sempre letto con piacere il tuo blog (e sperimentato più volte le tue ricette): per quanto sembri amareggiato, questo post mi è sembrato altrettanto bello. anche a me è capitato di trasferirmi in un posto (il lussemburgo) quasi per caso (necessità = lavoro) e nonostante i grigi, la neve a marzo e le difficoltà sto imparando a farci i conti, quasi a volergli bene :) proverò anche il falafel!

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    1. Quantomeno a Lussemburgo se ti rompi puoi sempre prendere la macchina e dopo un po' sei in Francia o in Belgio, in Germania, Svizzera o persino in Italia. Qui come ti giri giri é sempre acqua intorno! :)

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  2. ... se non altro hai fornito al mio compagno elementi sufficienti per rifiutare definitivamente la mia proposta di trasferirci, anche se io avevo in mente il Donegal, del quale ho ricordi stupendi. Ma, è vero, vivere in un posto è diverso da andarci in vacanza.
    Grazie per la ricetta, ho intenzione di preparare i falafel di lupini domani e mi fa piacere potermi ispirare a qualcosa di concreto, anziché procedere random!

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    1. Ahah! Non ci sono mai stata nel Donegal, ma lo conosco per sentito dire! Sicuramente paesaggisticamente parlando sará spettacolare, forse lì ti andrebbe anche bene visto che il confine britannico non é lontanissimo, ma poi per il resto, penso sia la solita minestra. Aeroporto lontano anni luce e i servizi...boh?

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  3. uh, il Donegal... un pezzo di cuore specifico è lì rimasto...
    tutto il resto è in Irlanda.
    Ok, ciancio alle bande: ho necessità di contattarti via mail, ma mi è impossibile trovarlo sul blog, l'indirizzo.
    please...

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    1. Ah! pensavo fosse piuttosto evidente, in alto in alto del blog c'é scritto E-MAIL :) altrimenti fiordizucca at gmail dot com :)

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  4. ho mangiato ieri sera i falafel per l'appunto!!!!

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  5. sì li ho fritti.... lo so che il fritto è "il male" ma se questo è il male io allora voglio farmi tanto male heheheh

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  6. Ciao, Fiordizucca. Ho fatto bene a tenerti lì su Reader ad aspettare che tornassi...
    Senti, io mi sono un po' persa circa il tuo lavoro ed il perché sei arrivata in Inghilterra, etc.
    Non vorrei farmi gli affari tuoi, ma dato che hai un blog e che scrivi non solo di ricette e fotografie ma anche delle tue cose ... penso di poter esprimere la mia opinione.
    Io tornerei a Londra, prenderei casa vicinissimo alla mia vecchia casa e prenderei un avvocato che mi aiuti a risolvere il problema. Non ti sembra che questa vicenda stia assumendo contorni assurdi?
    ... di tornare in Puglia non se ne parla, vero?
    Scusa la franchezza.
    E comunque, anche qui piove sempre (e non mi sono neanche spostata di un kilometro).
    roberta

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    1. Ciao Roberta, grazie per il tuo consiglio! Di tornare in Puglia non se ne parla, se non per vacanza :) nei prossimi giorni saprò qualcosa di più di come andrà a finire questa storia, nel frattempo, posso solo incrociare le dita.

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  7. Io adoro i falafel con la salsina allo yogurt!!!
    non puoi capire quanto mi hai fatto felice pubblicando questa ricetta.
    Sono ai primi approcci con la cucina (mi occupo di moda di solito) e questo blog mi sembra spiegato davvero in modo chiaro e dettagliato, con ricette davvero sfiziose!
    Chiara
    ♡THE KITCHEN

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    1. grazie Chiara, bello il tuo blog di moda! :)

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  8. fantastico. nemmeno ti conosco e già ho fatto una ricca e dovuta shit figure.
    molto bene.
    :)

    (grazie!)

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    1. ma no, ma che figura! anzi, ho provveduto ad aggiungere un icona così magari é più visibile ora :)

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  9. Ciao! Scrivi molto bene, questo mini-diario della tua vita è interessante. L'idea di corredare ogni post con foto e con ricetta è ottima. Sono molto contenta di avere scoperto il tuo blog. Le foto del tuo cheesecake rielaborato con la composta di more non sono venute molto ben (non avevo la reflex a portata di mano). Domenica rifarò il dolcino e ti mostrerò le foto. Simo
    P.S.: il cheesecake è piaciuto proprio a tutti :-P ho fatto un figurone, devo solo allenarmi nell'impiattamento.

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    1. ciao Simo, sono contenta del figurone! attendo la foto allora :)

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  10. Beh mi faccio coraggio e commento, mi chiedevo...sbaglio o Bettystown è un posto famoso per le gare di castelli di sabbia?
    Se così fosse, almeno ci sarà un'altra cosa da fotografare, un'attrazione in più insomma!
    Speriamo :)

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    Replies
    1. ciao Alessandra. famoso per le gare di castelli di sabbia? Non ne ho idea. Però ti dirò, due giorni fa sono stata al famoso "Funtasia", che generalmente é una sala giochi, e in fondo in fondo c'era una roba che hanno chiamato "Beach Festival", ovvero uno stanzone allestito malamente con della sabbia a terra, un chiosco che vendeva dei puzzolentissimi popcorn, due giostrine minimal ed un signore solitario che lisciava una statua di sabbia. Beh, se ti riferisci a quello, ti dirò che era veramente molto triste e c'era molto poco da fotografare! :) Comunque, nevica. Se anche questo fosse il periodo delle gare, non c'è speranza con questo tempo.

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    2. E io che immaginavo "festival della costa irlandese" dove nelle bancarelle propongono squisiti crostacei, altro che popcorn puzzolenti...

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  11. Mi fa piacere aver scoperto il tuo blog, sto leggendo ricette sfiziose e mi fa anche venire voglia di viaggiare e di vedere posti... :-)

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  12. Ma in che posto sperduto eri andata a finire? Che peccato aver ritrovato il tuo blog solo oggi! Ti leggevo sempre quando ero in Italia! Io da sette anni vivo... indovina un po'... a Dublino! Citta' che ovviamente adoro! Che peccato non esserci potute incontrare e conoscere. Avrei potuto presentarti un po' di food bloggers.

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  13. ma è assolutamente la chiesa del Dio Goldrake!
    ma come sono felice che sei tornata.

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Grazie - Thank you!

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