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25 September 2007



E' arrivato un altro dei momenti tanto attesi, per me. Il concerto dell'anno direi, quello che ho aspettato per mesi, finalmente alle porte. Il mio viaggio con David Sylvian ha inizio verso i 17 anni, quando mia madre si lamentava della musica che ascoltavamo in casa. "Chi è sta lagna?" diceva sempre. Alla fine, a furia di ascoltarlo ha iniziato a piacerle anche a lei. Nel 1993 ho assistito al mio primo concerto, al Teatro Colosseo di Torino, durante il tour con Robert Fripp (chitarrista dei King Crimson), "The Road to Graceland". Erano i tempi di "Jean The Birdman", "Firepower", e "Riverman". Una serata, come quelle a venire, indimenticabile. Il viaggio è continuato con il tour "Everything and nothing", all'Apollo Hammersmith di Londra, nel 2001 e qualche mese dopo, sempre durante lo stesso tour, ma nel 2002, all'Avalon Nightclub di Boston. Forse la serata più memorabile per il luogo così intimo e poche centinaia di persone dirottate all'ultimo minuto dal vicino teatro dove quella sera non aveva riempito tante poltrone. Le emozioni inenarrabili per "Forbidden Colours", "Heartbeat" (live con Sakamoto, senza parole), "Linoleum" e "Orpheus", per dirne solo alcune.
David, perchè alla fine è così che si chiama, mi ha accompagnata per tanti anni e ha segnato le tappe dei miei viaggi e dei miei spostamenti, ha vissuto con me, o io con la sua musica, i momenti più belli e quelli più tristi della mia vita, con note che non passano solo dalle orecchie ma che vanno dritte al cuore, ed arrivano all'anima.
E allora si, ancora, a segnare il mio rientro in Italia questa volta. "The world is everything". Di nuovo a Torino, la città che mi ha dato i natali e che per qualche anno mi ha anche ospitata, sempre al Teatro Colosseo, in terza fila. Mi aspettano lunghe ore di treno (poi qualcuno mi dirà perchè mi costa meno volare a Londra che a Torino, ma questa è un'altra storia e decisamente fuori tema), ma per emozionarsi ancora, si fa questo ed altro.



A tutti coloro che invece dal 28 al 30 settembre saranno a San Patrignano a deliziarsi all'evento di Squisito!, auguro un buon lavoro e tanto divertimento, come dovrebbe essere per ogni buon evento che non si prende troppo sul serio. In questa occasione, proprio sabato 29 settembre sera, saranno premiati i migliori Blog enogastronomici nelle sei diverse categorie. Per vedere tutte le nomination e le categorie cliccate qui.

Last but not least, una foto per il meme dei maiali ubriachi, che vogliono vedere un pezzo di qualcosa: "un piede, una mano, una caviglia, il mento, una ciocca di capelli, il solco della schiena (ciccioni astenersi!). Insomma, un pezzo della vostra baracca od, anche, una parte della vostra cucina, della vostra stanza da letto, aprite l’armadio, fateci intrufolare ecco".
La mia foto è ispirata ad uno dei temi sociali di questi giorni, e non solo, all'ennesima ingiustizia che sta avendo luogo in Birmania e per tutte le guerre inutili, stupide, piccole o grandi che siano che oscurano la serenità e fanno marcire il cuore.



This Is My Home / The Land Of My Mother / The Place I Play/With Sisters And Brothers / The Trees Are Rooted / In The Ground Beneath / Take Away The Violence / Give The Earth Back Its Peace / This Is Our World/Our Common Salvation / It Knows No Borders / It Serves No Nation / The Same Sun Shines Equally / On Those Beneath / Take Away The Violence / Give The Earth Back Its Peace (Zero Landmine - David Sylvian)

La ricetta di oggi invece è tutta ad occhio. Non ci sono quantità precise né misure. E' una di quelle scritte sul famoso pezzo di carta che poi chissà dov'è finito, ma in ogni caso non necessita di grande memoria. I piselli secchi, sono un retaggio della mia vita inglese, è l'unico modo in cui riesco a mangiare piselli senza che mi disgustino. Però conditi sono molto meglio di quelli che in England ti servono solo bolliti, o appunto secchi ridotti in purea (sempre sconditi) come contorno del fish&chips!
Ingredienti
  • alici
  • piselli secchi
  • carote
  • peperoncino secco
  • olio extra vergine di oliva
  • trito di pan grattato, formaggio grattugiato, prezzemolo
Pulite le alici e senza romperle apritele a metà. Versate sopra il trito di pan grattato, formaggio e prezzemolo ed infornate a 180 C fino a quando non si saranno dorate in superficie. Lessate le carote, passatele al mixer con un pizzico di peperoncino secco e un po' di sale. Aggiustate la densità con l'acqua di cottura. Cuocete i piselli secchi e fate lo stesso senza aggiungere peperoncino. Preparate il piatto a piacere servendo la crema di piselli e carote precedentemente riscaldata, irrorando con olio di oliva.

Sognando: sognare di sentirsi in pace indica sospetti tormentosi; sognare di non darsi pace indica speranze impossibili; sognare di fare la pace indica collera e litigi.

Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio? Una città, un paese, un mondo non violento? (Mahatma Gandhi)

Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf



English please: Gratin of anchovies with cream of pea and spicy carrots



Ingredients
  • anchovies
  • dried pea
  • carrots
  • dried hot chilly
  • extra virgin olive oil
  • mixture of bread crumbs, grated cheese and parsley
Clean the anchovies and open in half without breaking them. Sprinkle with the mixture of bread crumbs, grated cheese and parsley and bake at 180 C until golden on top. Boil the carrots and blend them with dried hot chilly and a pinch of salt. Cook the dried pea, add salt and blend them too. Prepare the dish by warming up the two creams separately and decorate as desired with the anchovies.


Il momento che aspettavo con tanta attesa era proprio questo. Uno dei momenti: quello di andare a raccogliere (di far raccogliere) i fichi d'india e farne una confettura. Non avevo mai fatto una confettura di fichi d'india prima d'ora e m'incuriosiva molto l'idea. Già quando ero in Inghilterra dicevo a mia madre che se fossi stata lì durante i mesi estivi, avremmo dovuto fare questa cosa. Lei era un po' perplessa, di solito i fichi d'india ce li siamo sempre mangiati vivi. Poi la zia ha provato a fare la sua e le è venuta un po' liquida e forse il gusto ci ha perso un po', però è servito a me per migliorare e per usare alcuni accorgimenti che tutte le ricette necessitano prima di essere perfezionate.



Allora la scorsa settimana, appunto, sono stata in Puglia e ho chiesto a mio padre di raccoglierne un bel secchio pieno, che mi sarei portata a casa. Papà ha questo attrezzo speciale al quale ha collegato un bastone lungo per arrivare fino in alto. Non so come si chiama ma è una roba di ferro che ha due grandezze diverse da un lato e dall'altro, a forma di cono. Il fattapposta ti permette di agguantare il fico d'india e con una botta di mano di staccarlo dalla pianta, senza dover usare scale o guanti particolari. Ovviamente le precauzioni non sono mai abbastanza perché anche durante questa innocua operazione, le spine dei fichi schizzano a destra e a sinistra ed è quindi bene ripararsi, specie se se ne raccolgono a kili.



Come spesso accade, mi soffermo a pensare alle meraviglie della natura, sempre così perfetta e generosa, che ci regala cose straordinarie anche dove non oseremmo pensare che ci siano. Proprio nel fico d'India, così spinoso e all'apparenza ostico, si nasconde un frutto dolce e delicato, tutt'altro che aggressivo infatti. L'unica cosa un po' fastidiosa sono i semini, ma anche quelli se ingeriti in dosi non eccessive, non disturbano più di tanto. La pianta in sé è originaria del Messico ma attraverso tutto un giro pazzesco (che ovviamente non conosco) è arrivata persino in Puglia e ovviamente in altre parti d'Italia. Spesso capita di vedere tante piante lasciate al loro destino senza nessuno che raccolga i loro frutti ed è un vero peccato, soprattutto perché è tutta roba gratis!



Per pulire i fichi ci vuole solo un po' di pratica ma una volta presa la mano il tutto è molto semplice. Basta un coltello e una forchetta e tanta attenzione alle minuscole spine che sembrano non esserci ma ci sono. Io dopo 5 giorni dalla confettura me le ritrovo ogni tanto sulle mani, quelle che sono volate durante gli spostamenti delle buste quando ancora non erano in acqua.



All'inizio pensavo di fare una confettura con i semi inclusi, ma poi ho notato che erano davvero tanti e così ho cercato di eliminarli quasi tutti e ne ho lasciati giusto alcuni perché senza non mi pareva confettura di fichi d'india ma una cosa arancione come tante. Inoltre in ogni vasetto ho aggiunto una metà di fico prima di versare la confettura, ma ovviamente è facoltativo. C'è chi inoltre aggiunge spezie varie tra cui la cannella o il limone, ma io ho preferito lasciarla al naturale che mi sembra esalti di più la naturalezza del frutto.
Il risultato mi sembra migliore delle aspettative. La confettura è delicata, del resto il fico in sé crudo non ha un forte sapore, è perfetta per la colazione anche per chi come me non ama le confetture in generale, specie se dolcificate in abbondanza. Ovviamente anche questo, tutto my father, biologic!

Ingredienti

4kg di fichi d'india interi, non sbucciati
800gr di zucchero

Mettete i fichi interi in una pentola capiente, copriteli d'acqua e lasciateli a mollo per circa 1 ora. Eliminate l'acqua e mettete la pentola sul fuoco a fiamma bassa. Cuocete, senza aggiunta di acqua e a pentola coperta, per circa 15 minuti. In questo modo ammorbidirete le spine rimaste e sarà più semplice sbucciare i fichi.
Toglieteli quindi dalla pentola ed iniziate a sbucciarli utilizzando coltello e forchetta. Una volta puliti, passate i fichi con il passatutto per eliminare i semini in esso contenuti. Otterrete così un composto molto liquido. Pesatelo ed aggiungete 500gr di zucchero per ogni Kilo e 500gr di liquido ottenuto. Da 4kg di fichi ho ottenuto circa 2kg e 400gr di liquido ai quali ho aggiunto 800gr di zucchero.
Mettete questo liquido in una padella capiente e versate lo zucchero. Mescolate bene e cuocete a fiamma media e senza coperchio fino a quando non avrete ottenuto un composto abbastanza denso, per circa 1 ora, 1 ora e mezza. Il composto deve quasi dimezzarsi per fare evaporare tutta l'acqua in eccesso.
Invasate in vasetti di vetro sterilizzati, chiudete ermeticamente e capovolgete i vasetti coprendoli con una coperta, fino al loro raffreddamento.

Sognando: sognare fichi d'india indica viaggio di piacere.

La regola è marmellata domani e marmellata ieri, ma mai marmellata oggi. (Lewis Carroll)

Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf



English please: Indian Fig Preserve



Ingredients

4kg whole fichi d'india, not peeled
800gr sugar

Put the figs in a big pan, cover with water and leave to stand for about 1 hour. Drain from the water and put the pan on the gas, cover with a lid and cook at low temperature for about 15 minutes. This allows the stings to soften so that it will be easier to peel the figs.
Remove the figs from the pan and start peeling them with a fork and a knife, as shown in the pictures above. Once peeled, pass them through a foodmill (passatutto) so to remove all the seeds. You will then get something a bit liquid. Weight it and add 500gr of sugar for each 1 Kg e 500gr. I have gained 2 Kg and 400gr of liquid from my initial 4kg and I have added to mine, 800gr of sugar.
Put this liquid in a pan and pour the sugar. Mix well and cook at medium temperature without a lid, until it has reached a thick consistence for about 1 hour or 1 hour and half. Pour into sterilized jars, close, put them upside down, cover with a blanket and leave to cool.

20 September 2007



Prendete una piccola ricotta freschissima e lasciatevi indulgiare con un cucchiaio (o più) di vino cotto, di fichi. Come dice mio padre, indulgiando indulgiando potreste mangiarvene almeno un kilo così. Il vino cotto in famiglia lo abbiamo sempre fatto, lo faceva la nonna già ai tempi ed era un modo semplice e naturale per conservare un concentrato di fichi che poi serviva per condire le carteddate (dolce tipico pugliese) durante le feste di natale.



Il vino cotto si fa anche con l'uva in altre regioni, infatti è bene specificare che questo è di fichi e non di mosto. Il procedimento è alquanto differente ed il suo gusto anche.
Il vino cotto di fichi sa di fichi, è dolceamaro, molto denso e molto saporito. Un gusto talmente unico che è difficile da descrivere.
Noi lo usiamo per condire la ricotta perché si sposa bene con il gusto delicato di questo formaggio fresco, ma si può utilizzare anche come dolcificante al posto del miele o per la preparazione di altri dolci. La preparazione è lunga e laboriosa e sono necessari tanti kili di fichi per ottenere pochi litri di vino, quindi adatto a chi possiede tanti alberi di fichi e non vuole fare indigestione ma vuole conservare qualcosa per l'inverno.



La mamma che raccoglie i fichi dall'albero (e quanti se ne mangia) e papà che very proudly fa vedere la sua insalata.



La cicoria dell'orto di papà e la mamma che raccoglie qualche altra erbetta.



Le olive quasi mature e la ruchetta di papà! (Si si, lo scrivo: My father, biologic!) Mio padre si è fissato con questa frase, solo lui sa dove l'ha imparata, ma l'ha ripetuta talmente tante volte che è diventata uno slogan. Scrivi scrivi su internet: questo tutto my father, biologic!
Ingredienti
  • 10kg di fichi misti (piccoli, grandi, amari, dolci)
  • acqua
Mettete i fichi in un recipiente capiente, copriteli con acqua fredda e lasciateli macerare per una notte.
La mattina dopo togliete i fichi dall’acqua, metteteli in una pentola capiente, copriteli con altra acqua e fateli cuocere a fuoco medio per circa 1 ora, tenendo l’acqua che avete rimosso prima, da parte.
Una volta cotti prendere un telo abbastanza largo, mettete dentro i fichi e fate colare il liquido in un recipiente, conservando anche questa volta l'acqua di cottura.
Riunite tutto il liquido fino ad ora messo da parte, compreso quello di colatura e filtratelo attraverso un panno sottile o uno scolapasta a maglie fittissime in modo che i semini restino fuori dalla colatura.
Cuocete tutto il succo ottenuto fino a che non avrà raggiunto una certa densità. Per capire se è denso abbastanza prendete un cucchiaio di legno, versate un po' di vino cotto in un piattino e fatelo raffreddare. Smuovete il liquido con un dito, se il liquido si espande senza ritirarsi allora la densità è stata raggiunta, altrimenti va lasciato cuocere ancora.
Fate raffreddare completamente prima di invasare. Conservate in un luogo fresco ed asciutto. Da 10Kg di fichi si ottengono quasi o meno di 1 litro di vino cotto, dipende da quanto lo si fa rapprendere e dall'acqua contenuta nei fichi stessi.

Sognando: sognare vino rosso indica grande allegria, sognare vino bianco indica amicizie valide; sognare vino dolce indica dispiaceri d'amore; sognare vino nella botte indica affari in aumento; sognare vino nel bicchiere indica intesa in famiglia; sognare di bere vino indica ottima salute; sognare di versare vino indica dispiacere improvviso; sognare di comprare vino indica diversivo piacevole.

Lega un fico nel modo in cui dovrebbe crescere, e quando sarai vecchio potrai sederti alla sua ombra. (Charles Dickens)

Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf



English please: Fig Vino Cotto



Ingredients
  • 10kg mixed figs (small, big, sweet or sour)
  • water
Put the figs in a big pan, cover with water and leave to rest for an entire night.
The morning after, remove the figs from the water, put them in another pan with some new fresh water and let them cook for about 1 hour. Do not throw the previous water away.
Once cooked, take a big white clean dry cloth, put the figs inside and let the liquid overflow in a new bowl. Also this time, keep the water you cooked the figs in.
Mix all the liquid you obtained so far, including the water you used to cook the figs in. Pour it through a cloth so that the small seeds remain outside the liquid.
Cook the juice obtained until it reaches the density you want. Usually it has to be very thick so you try using a wooden spoon and pour a small amount on a clean plate. Then use your finger and separate the liquid. If this doesnt come together, then the right density is reached.
Let it cool completely before storing it into sterilized jars. Store in a dry and cool place and use on a number of ways in place of honey, with fruit, over pannacotta or over ricotta cheese... 10Kg of figs makes about or less than 1lt of juice.

19 September 2007



No, non sono incita. La piccola novità è un'altra. Nasce oggi Food for Singles, il forum per chi ha voglia di mangiare... in compagnia. L'idea è nata davvero per caso discorrendo di quanto sia triste a volte sedersi a tavola da soli, senza nessuno con cui dividere un buon pasto.
Così in una di quelle sere, poche sere fa a dire il vero, mi è venuta l'idea. Ma perché se stasera non ho voglia di cucinare non mi posso far invitare da qualcuno? A casa o fuori s'intende, o magari ho proprio voglia di cucinare e mi piacerebbe avere una cavia... ehm un gradito/a ospite!



Food for Singles vuole essere un punto di incontro per le persone sole, per scelta o per necessità, che per una sera (o più di una) sentono il desiderio di cucinare per un'altra persona o semplicemente condividere un pranzo o una pizza in compagnia. Un modo come un altro per incontrare persone con un genuino interesse per il mondo della gastronomia e per quelle che forse non amano gli incontri di massa ma preferiscono quelli un po' più intimi. L'indirizzo del forum è http://foodforsingles.devil.it. Un grazie ai ragazzi di Devil.it che offrono una piattaforma gratuita che ospita centinaia di forum.

Come Registrarsi
Per registrarvi al forum è semplice, basta andare qui e dichiarare di essere maggiori di 13 anni! Inserite piú dati possibili per permettere agli altri utenti di potervi rintracciare facilmente e ricordate che l'email puó restare segreta fino a quando non deciderete di renderla pubblica.

Suddiviso per regioni.
Il forum è suddiviso per regioni in ordine alfabetico più la sezione dedicata a coloro che vivono all'estero. Ogni regione avrà un moderatore per filtrare i messaggi poco graditi.

E dopo?
Lasciate il vostro messaggio indicando se preferite essere invitati o se preferite invece invitare qualcuno a cena. (o se andare a mangiare fuori!)
Per esempio: Provincia di Milano cerco/offro invito fuori - cerco/offro invito a casa - cucino io - cucini tu.
Il resto lo fate voi. Mettetevi d'accordo via email, Msn, Yahoo, o quant'altro e condividete i vostri pranzi o le vostre cene, con il piacere di stare insieme. E se la cena è stata un successo, fatecelo sapere, magari condividendo con noi le vostre ricette!

Per il regolamento sulla netiquette e per saperne di più, leggete il messaggio di Benvenuto sul forum stesso. Vi aspetto numerosi!

17 September 2007



Prima o poi tutto finisce (mi sembra di averla già detta questa frase, dev'essere una costante) e anche le mie vacanze sono giunte al termine. Mi pare che ora non ci sia davvero più nessuno in ferie. O no?
Un periodo così lungo di meritato riposo non lo prendevo da tempo, ma torno decisamente ricaricata, con la voglia di fare (speriamo che duri!) ed anche con una nuova piccola novità della quale parlerò a breve.
Ho cercato in lungo ed in largo tra alcune delle mie mete favorite: Giappone, India, Indonesia, Thailandia, Provenza, Inghilterra, Scozia, New York, Parigi, Istanbul, Grecia, Sardegna e chi più ne ha più ne metta.
Ho viaggiato tra decine di siti, di last minute e last second, tra accompagnatori di viaggio più o meno affidabili e alla fine ho scelto di restare nei paraggi. Di casa mia.
Comunque proprio niente non ho fatto. Mi sono goduta un bellissimo weekend da infarto a Mirabilandia con i miei amici Anto e Gab e con colui che guarda parenti nude. Durante questo weekend credo di aver perso un rene e un pezzo di cuore e ho imprecato in arabo affinché il giro sul famoso Katun finisse prima del minuto e mezzo stabilito. E invece no. Non solo ci siamo andati una volta a lavarci il cervello, ma due! La seconda volta ho perso anche la milza.



Una tappa sempre piacevole è stata quella dai miei genitori in Puglia, dove ritrovo come sempre me stessa, tra campi, affetti e profumi che riconosco senza bisogno di guardare.
La mamma ha preparato un sacco di cose buone per l'inverno e questa è una di quelle. I peperoncini si trovano sia dolci che piccanti, potete usare entrambe dividendoli poi nei vasetti.
Nella speranza che questo sia solo l'inizio di un nuovo periodo, piccante, in tutti i sensi, colorato, pieno di vita e di buone nuove, per tutti. Ben ritrovati.

Ingredienti:
  • 1kg di peperoncini dolci o piccanti
  • 3 scatolette di tonno da 80gr scolate dell’olio
  • 50gr di capperi sott’aceto
  • 4 cucchiai circa di aceto bianco
  • 1 vasetto di acciughe sfilettate
  • prezzemolo tritato
  • 3 cucchiai di pan grattato
Svuotate i peperoncini, togliete i semini, metteteli in un recipiente e spolverate con una manciatina di sale fino e 4 cucchiai di aceto bianco. Mescolate bene per farli insaporire e fateli scolare in uno scolapasta tutta la notte.
La mattina dopo impastate il tonno con le acciughe tagliate a pezzettini, il prezzemolo, il pan grattato e i capperi. Impastate bene e riempite i peperoncini. Invasate e ricoprite con olio extra vergine di oliva. Si conservano in luogo fresco ed asciutto e si servono come antipasto o come contorno.

Sognando: sognare peperoni verdi indica provvedimenti utili; sognare peperoni rossi indica socievolezza e simpatia; sognare peperoni freschi indica propositi oscillanti; sognare peperoni conservati indica operosità premiata; sognare peperoni piccoli indica incontri noiosi; sognare peperoni cotti indica sicurezza in se stessi; sognare di mangiare peperoni indica fastidi di breve durata; sognare di comprare peperoni indica ricompensa.

Archiviando: clicca qui per scaricare questa ricetta in formato .pdf



English please: Filled round red peppers



Ingredients
  • 1kg round red peppers, sweet or hot
  • 3 tuna cans, 80gr each, oil discarded
  • 50gr capers in vinegar
  • 4 Tbsp white vinegar
  • 1 can of anchovies
  • chopped parsley
  • 3 Tbsp bread crumbs
  • extra virgin olive oil
Empty the red peppers, remove the seeds and put them in a bowl together with a bit of salt and white vinegar. Mix well and put in a colander to drain the water in excess, all night long. The morning after, mix the tuna with the anchovies cut into pieces, parsley, bread crumbs and capers. Mix well and fill the peppers. Put them into sterilized glass jar and cover with extra virgin olive oil. Store in a cool and dry place and serve as appetizer or as a side dish.
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