31 May 2006

Les jeux sont faits, rien ne va plus, je suis revenue, chi si é visto s'é visto. Parigi é bella si, bello il Louvre, bella la torre, bella l'arte, i croissant alla mattina, bella la mescolanza di gente, ma molto costosa e piena di patatine fritte. Ho camminato cosí tanto che non vedevo l'ora di tornare a lavoro per sedermi tutto il giorno. E sono ancora stanca, quindi la faccio breve. Questo é quello che si ottiene aggiungendo un po' di cioccolato alla pasta di fichi del post precedente. Very addictive!
Ingredienti: 400gr di fichi secchi, 125ml di succo d'arancia (o vino rosso), 60gr di mandorle tritate, 2 cucchiai di miele, 1 pizzico di chiodi di garofano in polvere, 1 cucchiaino di rosmarino tritato, 1 cucchiaino di scorza di arancia grattuggiata, 150gr di cioccolato fondente 80%, cacao amaro per spolverizzare





24 May 2006

Questa pasta di fichi è la base per fare un'altra ricetta sfiziosa che vi proporrò successivamente. Intanto arrivati a questo punto della ricetta, la pasta si può utilizzare per accompagnare formaggi stagionati, come se fosse una chutney ai fichi. Ideale se come me avete acquistato quantità enormi di fichi secchi e non sapete bene come sbarazzarvene, in senso buono ovviamente. Se volete provare altre ricette che includono i fichi secchi, potete prendere spunto dai fichi secchi con le pere e il Porto, oppure dai fichi ripieni al formaggio, o dal gelato ai fichi e al miele, o per uno stuzzichino veloce dai crostini allo Stilton con fichi e Porto, o da una crostata di mele e fichi secchi o dulcis in fundo dalla marmellata di fichi secchi e lime. A voi la scelta.
IngredientiTagliate i fichi secchi grossolanamente. Metteteli a mollo in acqua calda per 1 ora. Scolateli e metteteli in una pentola antiaderente con il resto degli ingredienti. Cuocete a fiamma bassa per circa mezz'ora o fino a quando non si sarà addensata, mescolando di tanto in tanto per evitare di fare attaccare la pasta alla pentola. Fatela raffreddare completamente poi servitela a temperatura ambiente accompagnando formaggi stagionati.
- 400gr di fichi secchi
- 125ml di succo d'arancia (o vino rosso)
- 60gr di mandorle tritate
- 2 cucchiai di miele
- 1 pizzico di chiodi di garofano in polvere
- 1 cucchiaino di rosmarino tritato


23 May 2006

Nemmeno a me il cocco fa impazzire, peró ci sono delle cose alle quali proprio non si puó dire di
no. Il cocco nei dolci lo tollero benissimo, il cocco nel salato e specialmente abbinato alla parola curry, ancora meglio. I curry verdi, rossi e gialli, sono tipici della cucina Thai che utilizza il cocco come ingrediente principale in molti piatti. Se impazzite per il cocco come il silenzioso Pib, potete provare ad abbinare questo primo piatto importante, con questi arancini dolci di riso al cocco.

Ingredienti: 500gr di spezzatino di manzo, 2 patate medie, 10 scalogni, 50gr di anacardi, 3 cucchiai di pasta di curry rossa, 400ml di latte di cocco, 100ml di crema di cocco, 5 semi di cardamomo, 1 stecca di cannella, 2 cucchiai di pasta di tamarindo, 2 cucchiai di zucchero




L'olio di cocco al di sotto dei 25° si presenta in forma solida, quasi un burro, ha colore avorio ed un gradevole odore ma non sa di cocco, quelli in commercio vengono spesso profumati artificialmente. L'olio di cocco è un perfetto doposole e particolarmente indicato per le pelli secche. Applicato sui capelli, li nutre, li rinforza, ne aumenta il volume, li lucida e fa risplendere e pare ritardi anche l'incanutimento.
21 May 2006


Ingredienti per circa 20 bignè: 75gr di burro, 1 piccolo scalogno, 60ml di latte, 120ml di acqua, 125gr di farina, 150gr di Taleggio, 3 uova
Sciogliete il burro in un pentolino antiaderente. Aggiungete lo scalogno finemente tritato e soffriggete per 2 minuti circa, facendo attenzione a non far bruciare il burro. Aggiungete il latte e l'acqua, portate ad ebollizione e subito aggiungete la farina, mescolando velocemente per evitare la formazione di grumi. Abbassate la fiamma durante questa operazione. Trasferite questo composto in una terrina capiente, aggiungete il Taleggio tagliato a dadini e mescolate con un cucchiaio di legno, fino a quando non si sarà ben amalgamato. Aggiungete un uovo alla volta e fate la stessa cosa fino a quando ogni uovo non si sarà amalgamato perfettamente. Foderate una teglia con carta da forno. Formate dei piccoli bignè con due cucchiaini. Posizionateli ben distanti tra di loro ed infornate in forno preriscaldato a 200 C per 20 minuti. Fate raffreddare i bignè nel forno con lo sportellino semi aperto. Se li tirate fuori subito si rilassano e perdono l'effetto bignè.
Vino: rosso frizzante come Bonarda dell’Oltrepò Pavese o Lambrusco (Emilia)

Sognando: sognare di sognare indica desideri che si realizzano; sognare di sognare un bel sogno indica nuove avventure; sognare di sognare un brutto sogno indica prestigio sociale; sognare un sogno funesto indica doveri da non dimenticare; fare un sogno premonitore indica ispirazioni da seguire.
19 May 2006

Questo é uno di quei tanti attrezzi che hanno catturato la mia attenzione in mezzo a tanti altri. É incredibile come un attrezzo cosí semplice possa trasformare piatti, pietanze, decorazioni e modificare abitudini alimentari. Le mie ovviamente, perché mio marito non ci pensa proprio a sostituire questi, con i veri spaghetti! Con un solo movimento della mano ed in pochi minuti, con questo "fattapposta" si ottengono spaghetti finissimi e quasi perfetti. Si puó utilizzare per tagliare le verdure ma anche per alcuni tipi di frutta, da lí poi l'utilizzo é del tutto personale, basta usare un po' di fantasia.
Quello degli spaghetti di zucchine crude é uno di questi utilizzi. É un piatto che faccio spesso quando non mi va tanto di cucinare, quando ho voglia di qualcosa di leggero ma che soddisfi il palato ed anche l'occhio. D'ispirazione giapponese é il condimento scelto. Gli esperti del minimalismo, i giapponesi, capaci di dare gusto al piú semplice ingrediente, con altrettanto semplice condimento. La soia a casa non manca mai, anzi, ne faccio scorta come l'olio, se non di piú. Il vantaggio é che costa decisamente meno ed é anche decisamente meno calorico. Mio marito a questo punto direbbe "e anche meno gustoso", ma i gusti sono gusti. Le zucchine vanno ovviamente lavate bene, meglio se biologiche. Una volta condite, come quasi tutte le verdure, cominciano a rilassarsi e l'attorcigliamento con la forchetta (o con le bacchette), diventa perfettamente possibile.

Sta di fatto che utilizzando solo un paio di zucchine, si ottengono tanti di quegli spaghetti che si ha davvero la sensazione di aver mangiato un bel piatto di pasta. Le verdure crude, si sa, hanno anche il vantaggio di saziare piú velocemente, grazie al fatto che vanno masticate piú a lungo. Ovviamente ci si puó scatenare con diversi altri condimenti, ma la semplicitá é sempre, a mio avviso, la migliore opzione.
Ingredienti: zucchine in porzioni variabili, salsa di soia, mirin, semi di sesamo per guarnire
Per il condimento ho semplicemente mescolato la soia e il mirin in una ciotolina e poi ho condito le zucchine. Il mirin é un condimento dolciastro usato molto nella cucina giapponese. É una specie di vino di riso con una gradazione alcolica molto inferiore. Se volte, potete anche provare a condirli con la salsa di tahini e soia, sperimentata qualche tempo fa con gli spinaci.


Sta di fatto che utilizzando solo un paio di zucchine, si ottengono tanti di quegli spaghetti che si ha davvero la sensazione di aver mangiato un bel piatto di pasta. Le verdure crude, si sa, hanno anche il vantaggio di saziare piú velocemente, grazie al fatto che vanno masticate piú a lungo. Ovviamente ci si puó scatenare con diversi altri condimenti, ma la semplicitá é sempre, a mio avviso, la migliore opzione.
Ingredienti: zucchine in porzioni variabili, salsa di soia, mirin, semi di sesamo per guarnire
Per il condimento ho semplicemente mescolato la soia e il mirin in una ciotolina e poi ho condito le zucchine. Il mirin é un condimento dolciastro usato molto nella cucina giapponese. É una specie di vino di riso con una gradazione alcolica molto inferiore. Se volte, potete anche provare a condirli con la salsa di tahini e soia, sperimentata qualche tempo fa con gli spinaci.



18 May 2006

Pasqua é passata da un pezzo ormai, ma le uova vanno sempre di moda. Quelle alla coque sono tra le mie preferite, affatto facili da fare, perché se ti sbagli con i tempi ti viene un uovo sodo. Ogni volta che ci riesco é una grande soddisfazione. Certe volte le ricette nascono cosí, da un uovo che non sai come mangiare, se manca il pane. I semi di papavero sono divertenti perché vanno un po' ovunque e stanno dappertutto tranne dove dovrebbero stare, peró danno sapore e abbelliscono i grissini che, senza, apparirebbero un po' tristi e un po' piú soli. Inoltre sono riciclabili, nel senso che una volta sfornati i grissini, potete recuperare i semi di papavero ed usarli per altre pietanze, con il vantaggio che si saranno anche tostati.
Ingredienti: 500gr di farina bianca, 7gr di lievito secco, 1 cucchiaino di sale, 45ml di olio d'oliva, 3 cucchiai circa di semi di papavero, 300ml di acqua
Preriscaldate il forno a 200 C. Setacciate la farina in una terrina capiente, versate il lievito secco e il sale e mescolate bene. Versate sulla spianatoia, fate un buco nel centro e versate l'acqua calda, (non bollente) e l'olio. Lavorate il composto con le mani fino a formare una palla liscia ed elastica, per almeno 10 minuti. Versate la pasta nella terrina, coprite con un panno e mettete a lievitare per 30 minuti in un posto caldo.
Riprendete la pasta, lavoratela per altri 10 minuti poi stendetela in una forma rettangolare di larghezza di un foglio A4, dello spessore di 1 cm circa. Con un coltello, tagliate il foglio di pasta in quattro, poi ogni rettangolo in 8 strisce. Prendete una striscia e lavoratela sul piano di lavoro velocemente, fino ad allungarla di 20 cm circa. Infarinate una teglia capiente e adagiatevi sopra le striscette giá pronte, tenendole ad una distanza di circa 2 cm l'una dall'altra. Con un pennellino da cucina, bagnate leggermente la superficie dei grissini. Infine spolverizzate con i semi di papavero ed infornate per 15/20 minuti o fino a quando non si saranno dorati in superficie. Ripetete l'operazione con le striscioline restanti. Fate raffreddare bene prima di servire.



16 May 2006

Wikipedia ne dice di tutti i colori su questi macaroons, io ho capito solo che somigliano alle meringhe ma non sono meringhe, che in Scozia ne fanno di tre tipi, nel nord America li fanno prevalentemente al cocco, che gli originali macaroons arrivano dall'Italia, che la parola macaroon deriva da una parola francese che quindi deriva da una parola italiana che quindi ricorda la parola maccheroni.

Ho capito che li fanno un po' ovunque, persino in Scandinavia e che io ero l'unica che non li aveva mai mangiati né preparati prima. L'aggiunta dei pinoli é del tutto personale, ci stanno bene a mio avviso, ma solo mandorle (o nocciole) va bene lo stesso.

Ho capito che li fanno un po' ovunque, persino in Scandinavia e che io ero l'unica che non li aveva mai mangiati né preparati prima. L'aggiunta dei pinoli é del tutto personale, ci stanno bene a mio avviso, ma solo mandorle (o nocciole) va bene lo stesso.
IngredientiMontate i bianchi d'uovo a neve finissima. Aggiungete gradualmente lo zucchero sempre sbattendo. Mescolate il cacao e la farina insieme. Tritate le mandorle e i pinoli grossolanamente e mescolateli alla farina e al cacao. Versate tutto questo composto nei bianchi d'uovo montati a neve e con un cucchiaio di legno o una spatola, amalgamateli insieme senza lavorarli troppo a lungo. Preparate una pirofila ricoperta di carta da forno. Con un cucchiaio formate i macaroons della grandezza che desiderate oppure aiutatevi con una tasca da cucina. Infornate a 180 C per 10/15 minuti o fino a quando non saranno belli croccanti all'esterno e morbidi all'interno. Fateli raffreddare nel forno spento e con lo sportellino aperto per circa 10 minuti. Poi tirateli fuori e fateli raffreddare completamente prima di servire.
- 3 bianchi d'uovo
- 200gr di zucchero
- 1 cucchiaio e mezzo di farina
- 25gr di cacao amaro in polvere
- 150gr tra mandorle e pinoli


Prendere 1 cucchiaio di fiori di malva (reperibili in erboristeria) e preparare un infuso lasciandolo macerare 20 minuti. Filtrare e incorporarvi 3 cucchiai di un albume montato a neve ben ferma. Applicare sul viso, lasciare agire 20 minuti circa e risciacquare con acqua tiepida. La malva ha inoltre un effetto emolliente ed idratante, adatta anche a chi soffre di couperose.
15 May 2006

Il mackerel non é altro che lo sgombro, in Inghilterra si vende moltissimo e si pesca ancora di piú, infatti la pesca é al primo posto come hobby nazionale per gli uomini. Il resoconto dell'esperienza ve lo faccio raccontare direttamente dal pescatore, perché io a quell'ora, dormivo!
"...Svegliarsi alle 5 di un sabato mattina per andare a pescare é una cosa che non avrei mai immaginato di fare. Peró questa volta avevo l'appuntamento col mio fisherman-friend Rogerio e mi son buttato giú dal letto che il sol ancor non si era levato e la luna non si era calata. Bellissimo! L'aria fresca del mattino, il sole pieno e il mare calmissimo. Quando sono arrivato allo scoglio, Rogerio stava tirando su la lenza con quattro bei pesciotti abboccati. Pesca allo sgombro, da queste parti detto Mackerel.

Lo sgombro deve essere un pesce della famiglia dei boccaloni perché abbocca a qualsiasi cosa si muova sott'acqua. E infatti il mio primo sgombro abbocca dopo neanche troppo tempo.
Mi sembra uno sgombro di almeno 15 chili. Si difende come un leone saltando di cique o sei metri fuori dall'acqua e mostrando la doppia fila di denti accuminati. Quando finalmente vinco la sua resistenza e lo tiro fuori Rogerio lo prende, gli sfila l'amo e dice "3 etti". Dei denti accuminati neanche l'ombra. Peró che soddisfazione, il mio primo pesce di mare!
In meno di un'oretta ne ho giá una decina e ho perso anche il mio ultimo amo. Tempo di tornare a casa a sbalordire fiordizucca..."

E infatti ho subito assunto la posizione dello sgombro. A bocca aperta! Era ora che acchiappassi qualcosa. Va bene é uno sgombro, non un branzino, ma é pur sempre un buon inizio. La cosa bella dei pescatori é che loro i pesci non solo li vogliono pescare ma se li vogliono anche pulire. Ahhh!! Li hai puliti uno ad uno con tanta cura e me li hai pure sfilettati. Che si puó desiderare di piú?

Ho provato con una ricettina semplice semplice, molto stile sashimi giapponese ma con una marinatura saporita piuttosto mediterranea composta da olio, aceto, limone, coriandolo fresco, prezzemolo fresco, aglio, pepe, sale, peperoncino secco, piú o meno in ordine di quantitá. Ho fatto marinare i filetti spinati per qualche ora, poi li ho incisi con un coltello in senso diagonale e li ho serviti con un po' d'olio della stessa marinatura. Nello stesso modo li abbiamo passati alla griglia, ma si possono mangiare cosí anche al forno. Ovviamente il pesce é sempre meglio mangiarlo crudo il giorno stesso in cui lo si pesca (o si compra) e cuocerlo il giorno dopo quando ha perso la sua freschezza.

Lo sgombro deve essere un pesce della famiglia dei boccaloni perché abbocca a qualsiasi cosa si muova sott'acqua. E infatti il mio primo sgombro abbocca dopo neanche troppo tempo.
Mi sembra uno sgombro di almeno 15 chili. Si difende come un leone saltando di cique o sei metri fuori dall'acqua e mostrando la doppia fila di denti accuminati. Quando finalmente vinco la sua resistenza e lo tiro fuori Rogerio lo prende, gli sfila l'amo e dice "3 etti". Dei denti accuminati neanche l'ombra. Peró che soddisfazione, il mio primo pesce di mare!
In meno di un'oretta ne ho giá una decina e ho perso anche il mio ultimo amo. Tempo di tornare a casa a sbalordire fiordizucca..."

E infatti ho subito assunto la posizione dello sgombro. A bocca aperta! Era ora che acchiappassi qualcosa. Va bene é uno sgombro, non un branzino, ma é pur sempre un buon inizio. La cosa bella dei pescatori é che loro i pesci non solo li vogliono pescare ma se li vogliono anche pulire. Ahhh!! Li hai puliti uno ad uno con tanta cura e me li hai pure sfilettati. Che si puó desiderare di piú?

Ho provato con una ricettina semplice semplice, molto stile sashimi giapponese ma con una marinatura saporita piuttosto mediterranea composta da olio, aceto, limone, coriandolo fresco, prezzemolo fresco, aglio, pepe, sale, peperoncino secco, piú o meno in ordine di quantitá. Ho fatto marinare i filetti spinati per qualche ora, poi li ho incisi con un coltello in senso diagonale e li ho serviti con un po' d'olio della stessa marinatura. Nello stesso modo li abbiamo passati alla griglia, ma si possono mangiare cosí anche al forno. Ovviamente il pesce é sempre meglio mangiarlo crudo il giorno stesso in cui lo si pesca (o si compra) e cuocerlo il giorno dopo quando ha perso la sua freschezza.


Il coriandolo ha proprietà carminative, digestive, antispasmodiche, aperitive, antisettiche, antibatteriche e funghicide, contiene vitamina C e dalla distillazione in corrente di vapore viene estratto l'olio essenziale; utilizzato in cosmesi e in aromaterapia, racchiude tutti i principi attivi della pianta. L'olio essenziale, bruciato negli appositi fornelletti, ha un effetto stimolante, riscaldante ed aiuta ad attenuare emicranie dovute a stress e stanchezza.
Cinque gocce di olio essenziale diluito con del miele o anche un decotto di semi di coriandolo (un cucchiaio circa) uniti ad un pedilivio, hanno effetti stimolanti e deodoranti.
12 May 2006

Partiamo dal fatto che non sono una grande fan di carne, e il pollo non mi fa impazzire. Però tutto quello che è esotico, orientale e diverso, si. Il pollo cucinato in questo modo non sembra nemmeno più pollo, ma carne saporita, morbida e cinese. Il procedimento è semplice, il forno fa tutto lui, tu devi solo aspettare, meditare e poi mangiare. Come direbbero in Cina, hâochi jí le. Veramente buono!
Ingredienti
- 1kg di cosce di pollo
- 250ml di brodo di pollo
- 5 funghi shiitake secchi
- 1 pezzettino di zenzero fresco
- 1 cucchiaio di salsa di soia
- 1 cucchiaio di salsa oyster
- 2 cucchiai di sake
- 1 cucchiaio di farina
- 2 cucchiai di acqua
- 2 cipollotti verdi per guarnire
Per prima cosa se usate i funghi shiitake secchi, metteteli a bagno in acqua bollente per circa 30 minuti. In un recipiente di terracotta capiente mettete il pollo, l'aglio, lo zenzero, il brodo di pollo, la soia, la salsa oyster, il sake e i funghi. Coprite e cuocete in forno a 200 C per circa 1 ora o fino a quando il pollo non sarà cotto e tenero. Tiratelo fuori dal forno, aggiungete la farina sciolta in 2 cucchiai di acqua, mescolate bene e cuocete ancora per 15 minuti o fino a quando il brodo non avrà raggiunto l'ebollizione e non si sarà addensato un po'. Guarnite con i cipollotti tagliati finemente.



11 May 2006

Per sbirciare nei frigoriferi delle mie vicine, andate qui.
Dati anagrafici: Indesit, comprato circa 6 mesi fa. Lo abbiamo preso piccolo perché cosí ci sta meno roba dentro e mio marito é contento quando andiamo a fare la spesa perché ci gode a non farmi riempire il carrello, che poi dice che "in questa casa si butta troppa roba, e bisogna evitare gli sprechi". Allora mi sono adeguata. E ora vado a fare la spesa da sola.
Grado di riempimento: mezzo vuoto, ma non per pessimismo. Qui lo vedete appena fatto la spesa, ma di solito quando esco compro quello che piú o meno mi va di mangiare in
quel momento. Compro molta verdura, e il pesce o la carne li mangio il giorno stesso o al massimo il giorno dopo averli comprati. Non faccio scorte di carne o di pesce, ma solo di verdura e frutta ed altri ingredienti che peró non necessitano di stare in frigorifero.
I 5 prodotti/ingredienti che non mancano mai: diciamo che sono quelli che compro spesso, perché in realtá a volte mancano pure quelli. Comunque sono le uova, il burro, il prezzemolo, il basilico e i pomodori.
Quante volte all'anno lo sbrino: mai, perché si sbrina da solo e perché non é ancora passato un anno. Peró l'ho sbrinato per traslocare qualche mese fa, quindi ho giá dato per quest'anno. Il reparto freezer contiene solamente contenitori per il ghiaccio e quando capita il gelato. Non sono abituata a congelare niente, non amo i surgelati e prediligo sempre ingredienti freschi, anche perché ho tempo di andarmeli a comprare (o di farmeli spedire).

Grado di riempimento: mezzo vuoto, ma non per pessimismo. Qui lo vedete appena fatto la spesa, ma di solito quando esco compro quello che piú o meno mi va di mangiare in

I 5 prodotti/ingredienti che non mancano mai: diciamo che sono quelli che compro spesso, perché in realtá a volte mancano pure quelli. Comunque sono le uova, il burro, il prezzemolo, il basilico e i pomodori.

10 May 2006

Dico giallo e mi viene l'ispirazione del verde, il tubetto insiste, si sparge sulla tavolozza e io non capisco piú niente. E che verde sia allora, per il giallo c'é sempre tempo! Poteva mancare il gelato al matcha? Non credo. Per te cara Cannella, che scommetto non vedevi l'ora di avere anche questa ricetta del tuo colore ed ingrediente preferito! Per chi si fosse perso le puntate precedenti, segnalo il Cappuccino al Matcha, le Tagliatelle al Matcha, i Panini di matcha al latte, la Mousse di matcha con salsa di lamponi e crema di azuki, il Pan di spagna al matcha e crema al maracujá, le Capesante e i funghi gratinati al matcha, il Budino al tè verde, il Tiramisu al té verde, e i Biscotti al tè verde. Serve altro?
Ingredienti: 200ml di latte, 2 rossi d'uovo, 2 cucchiai di zucchero, 200ml di panna, 2 cucchiai di té verde matcha in polvere, 1 bustina di vanillina in polvere, 100ml di acqua bollente
Prendete un pentolino antiaderente, versate i rossi d'uovo e sbattete con la frusta fino a farli diventare spumosi. Aggiungete il latte e lo zucchero e continuate a sbattere. Mettete il pentolino sul fuoco e sempre mescolando con un cucchiaio di legno, portate ad ebollizione. Togliete il pentolino dal fuoco e fate raffreddare completamente. Nel frattempo mescolate il matcha con l'acqua bollente fino a quando non ci saranno piú grumi. Versatelo nel pentolino e mescolate bene. Infine aggiungete la panna liquida e la vanillina. Mescolate bene e versate nella gelatiera. Per chi come me ha la gelatiera e non la usa o per chi sempre come me ne ha una scarsa e non la usa, puó versare il composto in un contenitore capiente adatto al freezer, tipo un contenitore per plum cake. Lasciatelo in freezer per circa 2 ore poi riprendetelo e mescolate bene con un cucchiaio di legno. Rimettetelo in freezer e tiratelo fuori qualche momento prima di servire. L'ideale sarebbe servirlo il giorno stesso in cui si prepara. Guarnite a piacere con coulis di fragole o lamponi e una spolverata di matcha.


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Published
Blikki - Feb/Mar 2013